Vi si accede dalla Sala principale e si snoda in una galleria che richiama lo scafo di un sommergibile, lungo la quale sono esposti siluri e torpedini, armi sviluppate a seguito migliore lavorazione e laminatura dell'acciaio conseguenti alla seconda rivoluzione industriale del XIX secolo.

Il primo che incontriamo è il siluro Luppis (1875), raro esemplare del primo siluro impiegato nella Marina italiana, monoelica, propulso ad aria compressa, con una corsa di 150 m. e testa caricata con 27 kg. di fulmicotone. 

A seguire il siluro A 34/356 W, costruito a Fiume dalla Whitehead nel 1882, nel quale l'impiego di due eliche controrotanti eliminava l'effetto deriva; diametro di 356 mm., testa caricata con 34 kg. di fulmicotone, serbatoio d'aria caricato a 70 atmosfere, raggiungeva la velocità di 22 nodi, per una corsa di 400 m. Il siluro B20, costruito a Berlino nel 1884 da Schwarzkopff in lamierino di bronzo, serbatoio caricato a 90 atmosfere, velocità di 22 nodi per 400 m. di corsa, 20 kg. di testata. Il siluro B57, costruito da Schwarzkopff a Berlino e Fiume nel 1888 in lamierino di bronzo, serbatoio a 90 atmosfere, velocità di 27 - 22 nodi per una corsa di 400 - 800 m., testata caricata con 57 kg. di esplosivo. Il serbatoio e la testa del siluro tipo A100/450 recuperato dal sommergibile Pullino, il cui incaglio nel luglio 1916 provocò l'arresto ed il martirio di Nazario Sauro. Porzione del siluro recuperato dal sommergibile austro-ungarico U12 affondato presso Venezia nel 1915. Il siluro A140/450 x 6,64, in parte sezionato, costruito dal Silurificio Italiano dopo il 1920; velocità di 29 - 32 nodi per una corsa di 6.000 - 4.000 m., testata di 140 kg. di tritolo e serbatoio d'aria caricato a 170 atmosfere.

Dalle vetrine emergono gli accessori e i dispositivi sviluppati nel tempo per aumentare la precisione e l'affidabilità dell'arma siluro, quali acciarini, spolette, giroscopi (guidasiluro) ed eliche sviluppati a partire dalla fine del XIX secolo.

Quindi i siluri della seconda guerra mondiale: la parte poppiera del siluro W 200/450, in dotazione alle torpediniere italiane, velocità 30 - 40 nodi per una corsa 8.000 - 4.000 m., serbatoio caricato a 200 kg/cmq. Il siluro 200/450 del Silurificio Italiano, adatto ai MAS con lanciasiluri ad impulso laterale, testata caricata con 200 kg. di tritolo, velocità 40 nodi, corsa 3.000 m. Il siluro W 270/533,4 della Whitehead con testa di esercizio, in dotazione ai sommergibili, con serbatoio da 200 atmosfere, velocità di 49 - 38 - 30 nodi per una corsa di 4.000 - 8.000 - 12.000 m. Il siluro 270/533,4 del Silurificio Italiano, con testa di servizio, in dotazione ai sommergibili, rimasto in servizio fino al 1968; serbatoio caricato a 200 atmosfere, velocità di 43 - 33 nodi per una corsa di 4.000 - 8.000 m. Il siluro W 200/450 "Avio" costruito dalla Whitehead nel 1941, lanciabile anche da aeromobile a 100 m. di quota, sviluppava una velocità di 40 nodi con corsa di 3.000 m.