DescrizioneScheda Tecnica
 
 

 

La classe “Lerici” è stata realizzata impiegando un particolare tipo di vetroresina denominata F.R.P. (Fibre Reinforced Plastics) ed è la più grande del genere costruita in Italia. La F.R.P., contrariamente ai materiali tradizionali, consente di soddisfare contemporaneamente due esigenze prioritarie per un cacciamine: una assoluta amagneticità, anche nei riguardi delle correnti parassite indotte dal rollio e dal beccheggio (correnti di Focault), prima ottenibile con le costruzioni in legno, ed una elevata resistenza antishock prima ottenibile solo con le costruzioni in acciaio. Lo scafo raggiunge spessori massimi di 120 mm ed è ritenuto di caratteristiche superiori a quelli costruiti con strutture trasversali e longitudinali e con soluzioni modulari, specie per quanto riguarda la resistenza a esplosioni subacquee e all'impatto contro lo scafo delle conseguenti onde d'urto.

Nella costruzione, infatti, si è tenuto molto conto delle norme antiurto, fatto essenziale per unità destinate alla caccia di mine e quindi esposte anche ad esplosioni accidentali nelle loro vicinanze. Per questa esigenza il motore diesel principale è sospeso in una culla indipendente dallo scafo, mentre i motori ausiliari dei gruppi elettrogeni e per caccia di mine sono situati sopra il ponte di coperta, anche per ridurne la segnatura acustica e magnetica. Motori e apparecchiature sono tutte in materiali amagnetici e isolati acusticamente.

Le Unità della classe “Lerici” sono dotate complessivamente di 4 eliche; una a passo variabile a 5 pale per la propulsione principale e tre a getto d'acqua (tutte intubate orientabili e retrattili, due a poppa ed una a prora) mosse da motori idraulici per la propulsione di caccia. Questi ultimi sono capaci di erogare complessivamente 235 cavalli per imprimere all’unità una velocità massima di circa 6 nodi.

Oltre alla normale strumentazione per la navigazione (girobussola, scandagli, solcometro, radar, etc.) la classe “Lerici” dispone di un completo sistema di apparecchiature specifiche fra le quali:  sistema integrato di navigazione e tracciamento; apparati di radio-navigazione; ecogoniometro cacciamine a profondità variabile; sistema automatico per l’identificazione e distruzione di mine; sistema di telecomunicazioni comprendente apparati RX/TX/UHF/VHF/HF/MF.

L’ottima riuscita della classe “Lerici” ha portato la Marina Militare a commissionare all’Intermarine una 2ª serie, iniziata con il “Gaeta”, che si differenzia dalla 1ª serie sostanzialmente per l’ubicazione dell’alberatura collocata a ridosso del fumaiolo anziché alle spalle della timoneria come accade sui “Lerici”. Altre migliorie riguardano l’incremento generale delle dimensioni, il potenziamento dell’apparato motore, l’installazione di un autopilota per il mantenimento automatico della rotta designata e l’adeguamento del sistema di combattimento.

I risultati ottenuti dalla classe “Lerici” nel corso dell’impiego effettivo in mare, sia in campo operativo che in quello tecnico, hanno confermato la piena validità del progetto e dei materiali impiegati, validità sottolineata anche dagli ordini di acquisto di altre Marine fra le quali Stati Uniti, Malesia e Nigeria.