Nella Marina Militare è sempre esistita una nave avente nome San Marco. La prima fu la Cannoniera lagunare San Marco proveniente dalla Marina sarda. Tale Unità, uscita dai cantieri di Peschiera nel 1859, aveva un dislocamento di 434 tonnellate e l’equipaggio era composto da 62 uomini; fu radiata nel 1867.
Nel 1866, una seconda Unità San Marco, anch’essa Cannoniera lagunare, a ruota, entrò a far parte della Marina Militare. Appartenente alla Marina austriaca, tale nave fu incorporata nella Regia Marina al termine della III Guerra d’Indipendenza. Aveva un dislocamento di 170 tonnellate ed un equipaggio di 42 uomini. Costruita nei cantieri di Zurigo (Svizzera) nel 1850, venne radiata nel 1880.
Il 2 gennaio 1907 fu impostata nel cantiere di Castellamare di Stabia, su un progetto del Tenente Generale del Genio Navale Masdea, un nuovo tipo di incrociatore: completato nel 1910, fu chiamato San Marco (insieme ad esso nacque anche il San Giorgio). Tale nuovo incrociatore corazzato faceva parte della II Divisione della Prima Squadra al comando della quale era il Contrammiraglio Presbitero.
All’inizio della I Guerra Mondiale, Agosto 1914, l’Incrociatore San Marco passò alla IV Divisione della Squadra da Battaglia della Regia Marina. In questo periodo l’Unità imbarcò i primi idrovolanti; nel 1930 Nave San Marco venne trasformata in nave bersaglio radiocomandata. Nel 1943, in seguito all’armistizio, l’Unità andò perduta a La Spezia. Questa nave fu una dei più classici esempi di perfezione raggiunta dall’Incrociatore corazzato. Tale Unità aveva un dislocamento di 10700 tonnellate ed un armamento principale di 254 mm di calibro, raggiungeva i 24 nodi grazie al suo motore di 23000 cavalli; l’equipaggio era formata da 703 uomini.
Nel giugno del 1950 si procedette all’attuazione del programma di nuove costruzioni navali che prevedeva la costruzione di navi di nuova concezione e la ricostruzione in Caccia conduttori dei 2 ex incrociatori leggeri “Pompeo Magno” e “Giulio Germanico” che furono chiamati rispettivamente San Giorgio e San Marco.
Quest’ultimo entrò in servizio nel 1956 e alle prove raggiunse una velocità di 41 nodi. Nel 1957 venne classificato “caccia conduttore”; aveva un armamento composto da 6 cannoni da 127/38 e 20 mitragliere da 40/56. Fu ottima unità antiaerea ma con buone prestazioni antisom, essendo in possesso di molteplici armi antisommergibile. L’entrata in servizio di questa nave, insieme alla gemella San Giorgio, segnò la ripresa della Marina. Il caccia San Marco aveva un dislocamento di 5609 tonnellate e 306 uomini di equipaggio, fu radiato nel 1971.
Nave San Marco è la seconda di due Unità della classe San Giorgio, serie di navi da trasporto e sbarco.
E’ stata varata nei cantieri di Riva Trigoso (Genova) il 10 ottobre 1987 e consegnata alla Marina Militare il 18 marzo 1989, giorno in cui è stata assegnata alle dipendenze della 3^ Divisione Navale basata a Brindisi, nel quadro di un programma di potenziamento delle forze anfibie.
La Bandiera di combattimento è stata consegnata a Nave San Marco dal gruppo ANMI di Castelfranco Veneto il 6 maggio 1989 nel corso di una cerimonia svoltasi a Venezia. Il compito primario dell’Unità è quello di condurre operazioni anfibie con l’impiego delle forze della Brigata Marina San Marco o di altri reparti di truppe da sbarco in grado di operare con elicotteri, veicoli cingolati, ruotati ed anfibi.
Per tale ragione l’Unità è dotata di un ampio ponte di volo, di un bacino allagabile per la messa a mare in navigazione dei mezzi da sbarco, di sistemazioni per il trasporto di numerosi veicoli e vari materiali di supporto.
L’Unità è inoltre capace di compiere in ruolo civile, le sottonotate funzioni in aree colpite da disastro e/o per assistenza di popolazioni colpite da calamità, ed agire come:
- centro di coordinamento mobile per operazioni di protezione civile;
- ricovero di persone ferite e malate;
- azione antinquinamento, mediante le GG.II.SS., rimuovendo il petrolio dalla superficie, delimitando le aree inquinate e stendendo delle barriere galleggianti;
- deposito mobile per i materiali di pronto intervento.
Nel 2004-2005 Nave San Marco ha subito un programma di ammodernamento e di modifica che ha visto concretizzare:
- l’allargamento ed il prolungamento del ponte di volo sino a prua estrema per garantire la possibilità di far operare quattro elicotteri contemporaneamente;
- la chiusura della celata di prora (portellone e rampa);
- la sostituzione del vecchio sistema d’arma di autodifesa (cannone 76/62 MMI e mitragliere 20/70) con le moderne mitragliere 25/80;
- miglioramenti alle sistemazioni interne ed esterne dello scafo.