Cavaliere di Gran Croce

Ammiraglio di Squadra Vittorio PATRELLI CAMPAGNANO

“Combattente della Seconda Guerra Mondiale, già più volte decorato per il coraggio e l'abnegazione dimostrati in numerose azioni belliche si distingueva in maniera particolare per la straordinaria capacità organizzativa, l'eccezionale ardimento e l'altissimo valore quale Comandante di sommergibili in Mediterraneo.
Nel periodo successivo alla guerra per circa 40 anni, ha continuato a servire la Repubblica esprimendo eccelse doti di ideatore e di organizzatore fino ad assumere elevate responsabilità istituzionali, sempre dimostrando profondo amore per la Patria.
Luminoso esempio di cittadino e di soldato, fedele servitore dello Stato e benemerito della Nazione, da additare alle attuali e future generazioni".

 (D.P.R. 02 novembre 2000)

 

Ufficiale

Ammiraglio di Squadra   Mario FALANGOLA

“Comandante in Capo della Squadra Sommergibili, nel difficile e silenzioso periodo di preparazione alla guerra diede la sua fede animatrice, la sua pronta intelligenza, la sua profonda competenza in ogni ramo per fondere in un blocco unico macchine, armi ed uomini. In diciotto mesi di guerra, sotto il suo Comando, l'arma subacquea inflisse al nemico la perdita e la inutilizzazione di un rilevante tonnellaggio, assicurò l'uso di rotte vitali, apportò validi aiuti alle altre Forze Armate, operò con freddo eroismo contro le più munite basi navali avversarie”.

(10 giugno 1940 – 10 dicembre 1941)
(R.D. n. 278 del 26 maggio 1942)

Ammiraglio di Squadra  Romeo OLIVA

“Comandante in 2ª di Squadra di Sommergibili, si dedicava con chiarezza di vedute e sicuro senso strategico alla organizzazione ed all'impiego dell'arma subacquea che ha ottenuto numerosi notevoli successi in tutti i mari. Comandante di Divisione Navale dimostrava belle doti di organizzatore. Caduto il Comandante in Capo in seguito ad offesa nemica, egli si assumeva la responsabilità ed il compito di fare adempiere lealmente alla Flotta le direttive dell'armistizio”.

(Comando in Capo di Squadra Sommergibili, 1° agosto 1940 – 24 aprile 1943 – Mediterraneo, 24 aprile 1943 – 9 settembre 1943)

(R.D. n. 321 del 24 novembre 1947)

 

Cavaliere

Capitano di Vascello  Cesare VACCANEO

“Comandante di sommergibili e di Squadriglia di sommergibili dall'inizio della guerra dava, in ogni circostanza, prove di serenità, di ardimento, di intelligenza e di alto spirito di organizzazione. Tali belle doti confermò durante il tempo in cui coprì la carica di Comandante la Flottiglia Sommergibili Alto Adriatico, riuscendo ad utilizzare nel modo più efficace le unità poste alla sua dipendenza, tra le quali era una squadriglia di sommergibili inglesi. Quale Comandante di Flottiglia di Torpediniere dell'Alto Adriatico, nell'ultimo periodo della guerra, presiedette intelligentemente alle numerose azioni compiute dal naviglio sottile, partecipando a molte delle più difficili e rischiose”. 

(Alto Adriatico, 1915-16-17-18) 
(R.D. n. 110 bis del 24 luglio 1919) 

Capitano di Fregata  Vincenzo DE FEO

“Dall'inizio della guerra al Comando di sommergibile e squadriglia di sommergibili dava in ogni circostanza prova di serenità, di ardimento, di intelligenza ed alto spirito di organizzazione. Nell'ultimo anno di guerra al Comando della flottiglia sommergibili del Medio Adriatico confermava tutte le sue belle doti, riuscendo ad utilizzare nel modo più efficace le unità poste alla sua dipendenza ed ottenendo colle sagge direttive da lui date per le difficili missioni da compiersi dentro i canali minati della Dalmazia, che due volte venissero affondate unità nemiche”. 

(Medio e Basso Adriatico, 1915-16-17-18) 
(R.D. n. 110 bis del 24 luglio 1919) 

Capitano di Corvetta  Tullio BONAMICO

“Dall'inizio della guerra al Comando di sommergibile e squadriglia sommergibili dava prova in ogni circostanza di serenità, di ardimento e di alto spirito di organizzazione. Nell'ultimo anno di guerra al Comando della Flottiglia sommergibili dell'Alto Adriatico confermava tutte le sue belle doti riuscendo ad utilizzare nel modo più attivo ed efficiente le unità poste alla sua dipendenza ed ottenendo, con le sagge direttive da lui date per le missioni di sommergibili, l'affondamento di una unità avversaria”. 

(Alto Adriatico, anni 1915-16-17-18) 
(R.D. n. 110 bis del 24 luglio 1919) 

Ammiraglio di Divisione  Angelo PARONA

 “Dopo aver comandato per 13 mesi le forze subacquee italiane in Atlantico, organizzandone la base e regolandone l'impiego in collaborazione con il Comando dei sommergibili alleati, passato successivamente al Comando di una Divisione di incrociatori, compiva con essa varie e ben condotte operazioni e la portava brillantemente al fuoco nella prima e nella seconda battaglia della Sirte. 
Esempio costante di decisa energia e di spirito combattivo”. 

(Zona di operazioni,  settembre 1940 – marzo 1942) 
(R.D. n. 273 del 27 aprile 1942) 

Capitano di Vascello  Romolo POLACCHINI

“Iniziatesi le ostilità contro la Grecia, al Comando di un gruppo di unità destinate a proteggere il traffico con l'Albania, assolse l'arduo compito con assoluta dedizione ed elevato senso di responsabilità, superando con tenacia e perizia non comuni le ingenti difficoltà derivanti dall'intensità del traffico, dalla esiguità dei mezzi, dall'insidia nemica e dell'avversità della stagione eccezionalmente sfavorevole. 
 Successivamente come Capo di Stato Maggiore del Comando Superiore delle Forze Italiane Subacquee in Atlantico prima, e poi come Capo Gruppo dei sommergibili dislocati in quella base, concorse con la sua azione energica e sagace e con l'esempio personale ad affermare contro il nemico il prestigio delle armi italiane”. 

(Basso Adriatico – Oceano Atlantico, 28 ottobre 1940 - novembre 1941) 
(R..D. n. 265 del 2 marzo 1942) 

Capitano di Fregata  Gino SPAGONE

 “Comandante del Gruppo Sommergibili in A.O.I., dirigeva con opera assidua e tenace le operazioni relative al trasferimento delle unità in una base atlantica, attraversando zone intensamente insidiate dal nemico. Assunto il comando di uno dei sommergibili, compiva la navigazione oceanica di eccezionale durata, superando con indomita volontà, elevatissima abilità professionale e sereno ardimento le difficoltà incontrate e dando prova, in ogni circostanza, di superbe doti di organizzatore e animatore”. 

(Mar Rosso, Oceano Atlantico: marzo-maggio 1941) 
(R.D. n. 265 del 2 marzo 1942) 

Capitano di Fregata  Giuseppe ROSELLI LORENZINI

“Comandante aggiunto e successivamente Comandante di sommergibile trasferitosi in Oceano attraverso stretto braccio di mare fortemente vigilato dai mezzi offensivi di prospiciente piazzaforte navale dell'avversario, effettuava lunghe e pericolose
missioni di guerra compiendo oltre cinquemila ore di moto in acque notevolmente insidiate. Esempio di elevato spirito combattivo e fermo coraggio”. 

(Atlantico, 2 ottobre 1942 – 8 settembre 1943) 
(D.P. n. 348 del 30 maggio 1950) 

Capitano di Corvetta  Athos FRATERNALE

“Comandante di sommergibile oceanico, effettuava con sereno ardimento ed elevato spirito aggressivo una lunga missione di guerra in Atlantico nel corso della quale affondava tre navi mercantili nemiche per complessive 22.600 tonnellate di stazza.
Confermava durante l'audace crociera preclari doti di coraggio e di perizia e superbe virtù militari”. 

(Oceano Atlantico, 11 febbraio – aprile 1942) 
(D.P. n. 348 del 30 maggio 1950) 

Capitano di Corvetta  Gaspare CAVALLINA

“Comandante di sommergibile, in lungo arduo periodo del conflitto 1940-43 effettuava numerose missioni di guerra in acque fortemente contrastate dal nemico. Animato da elevato senso del dovere, era di esempio ai propri dipendenti per sereno coraggio e spirito di sacrificio”. 

(Mediterraneo centrale, 10 giugno 1942 – 8 settembre 1943) 
(D.P. n. 348 del 30 maggio 1950) 

Tenente di Vascello  Vittorio PATRELLI CAMPAGNANO

“Ufficiale in 2ª e successivamente comandante di sommergibile operante in Mediterraneo, nel periodo più arduo della guerra 1940-43, effettuava numerose ardite missioni di guerra in acque fortemente insidiate dal nemico. Esempio in ogni circostanza per sprezzo del pericolo e spirito aggressivo”. 

(Acque della Tunisia ed Algeria, 10 giugno 1942 – 8 settembre 1943) 
(D.P. n. 348 del 30 maggio 1950) 

Capitano di Corvetta Giuseppe GALEANDRO

"Comandante di Unità subacquea della Marina Militare, conduceva con tenacia ed intraprendenza due complesse e delicate missioni militari, portando a termine con assoluta maestria ed indiscussa capacità di comando un'importante attività di sorveglianza. In particolare, acquisiva rilevanti informazioni inerenti attività militari ostili in un teatro di fondamentale interesse nazionale ed internazionale nonché per il contrasto alla pirateria nel Golfo di Aden e nel Corno d'Africa, ponendo le basi per nuove strategie d'impiego dei mezzi subacquei di nuova generazione. Il Comandante Galeandro dava sicure prove di perizia, di senso della responsabilità e di valore, esaltando la professionalità degli equipaggi della Marina Militare e recando nuovo lustro alle Forze Armate italiane.

(Mar Mediterraneo - Oceano Indiano, aprile 2012 - febbraio 2013)
(D.P. 31 ottobre 2014)