Sezione Sommergibili Ocenici
Classe Archimede
Galilei




Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 15.10.1931
Varo: 19.03.1934
In servizio: 16.10.1934
Catturato: 19.06.1940
Radiazione: 18.10.1946
Dislocamento: in superficie: 980,82 t
in immersione: 1.259,82 t
Dimensioni: Lunghezza: 70,51 m
Larghezza: 6,87 m
Immersione: 4,40 m
Apparato motore:

di superficie:
2 motori Diesel Tosi
Potenza 3.000 hp (2.208 kW)
subacqueo:
2 motori elettrici di propulsione Ansaldo
Potenza 1.400 hp (1.030 kW)
2 eliche

Velocità: max in superficie: 17,0 nodi
max in immersione: 7,7 nodi
Autonomia:

in superficie:
1.882 miglia a 17 nodi - 5.900 miglia a 8 nodi (carico normale) - 10.294 miglia a 8 nodi (sovraccarico)
in immersione:
7,7 miglia a 7,7 nodi - 80 miglia a 4 nodi

Armamento: 4 tls AV da 533 mm
4 tls AD da 533 mm
12 siluri da 533 mm (6 a prora e 6 a poppa)
2 cannoni da 100/47 mm, 230 proiettili
2 mitragliere singole da 13,2 mm, 3.000 proiettili
Profondità di sicurezza: 100 m
Equipaggio: 6 ufficiali, 49 tra sottufficiali e marinai

Il battello apparteneva alla classe "Archimede".
Al comando del capitano di corvetta Corrado Nardi, il 10 giugno 1940 il Galilei partì da Massaua per portarsi in agguato presso Aden.
Il giorno 16 fermò la petroliera norvegese James Stove (8.215 tsl) e, dopo aver dato il tempo all'equipaggio di allontanarsi, l'affondò con il siluro.
Il 18 dello stesso mese il Galilei avvistò un piroscafo ed intimò il fermo con un colpo di cannone. Si trattava del piroscafo jugoslavo Drava che fu correttamente rilasciato in quanto in quel periodo l'Italia non era ancora in guerra con la Jugoslavia. Tuttavia il colpo di cannone fu udito da un guardacoste britannico, che diede l'allarme. Ebbe inizio una violenta caccia al Galilei che, attaccato da un aereo, si immerse prontamente senza subire danni.
La sera dello stesso giorno il sommergibile emerse per caricare la batteria, ma fu scoperto da una formazione nemica e prontamente attaccato con precisione. Il Galilei si immerse nuovamente e si posò sul fondo dove rimase fino al mezzogiorno del 19.
Il cacciasommergibile Moonstone individuò il battello e lo attaccò con il lancio di bombe di profondità. Il comandante Nardi decise di emergere e quindi cominciò a sparare con le artiglierie.
Durante il combattimento, al Moonstone si unirono il cacciatorpediniere Kandahar ed un'altra unità minore. Il Galileivenne ripetutamente colpito dalle artiglierie nemiche che provocarono la morte di tutti gli ufficiali e dei sottufficiali più anziani (15 uomini).
In queste condizioni il Galilei poté essere catturato con i superstiti dell'equipaggio e venne portato ad Aden. Rimesso in efficienza fu incorporato nella Marina britannica prima con la sigla X 2 e poi con la sigla P 711.
Al termine del conflitto venne radiato e demolito