Sezione Sommergibili Tascabili
Classe A
A 1




Cantiere: Regio Arsenale, Spezia
Impostazione: 07.1915
Varo: 17.10.1915
In servizio: 05.12.1915
Disarmato: 20.08.1917
Radiazione: 26.09.1918
Dislocamento: in superficie: 31 t
in immersione: 37 t
Dimensioni: Lunghezza: 13,50 m
Larghezza: 2,22 m
Immersione: 2,27 m 
Apparato motore: 1 motore elettrico di propulsione 
Potenza 40 - 60 hp ( 257,6 kW)
1 elica
Velocità: max in superficie 6,8 nodi 
max in immersione 5,0 nodi
Autonomia: in superficie 12 miglia a 6 nodi
in immersione 8,5 miglia a 4 nodi
Armamento: 2 ls esterni a gabbia da 450 mm, 2 siluri da 450 mm
Profondità di sicurezza: 50 m
Equipaggio: 1 ufficiali, 3 tra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di unità, assieme alle gemelle A 2, A 3, A 4, A 5, e A 6. Furono realizzati allo scopo di effettuare la vigilanza nei pressi di alcuni porti dell'Adriatico, con gli stessi compiti delle torpediniere realizzate alla fine del XIX° secolo. Si trattava di battelli a scafo semplice, con torretta e periscopio non rientrante. La profondità di immersione massima era di 50 metri, l'apparato motore era elettrico e le batterie venivano ricaricate in porto. Per la limitata autonomia e le modeste prestazioni tali battelli furono un sostanziale fallimento e vennero messi in disarmo già dal 1917 e radiati prima ancor prima della fine della guerra.
I battelli classe " A " avrebbero dovuto essere dislocati a Brindisi e Valona per mantenere agguati ravvicinati all'entrata di quelle basi.
Però, in dipendenza della distanza da percorrere per portarsi in zona di agguato e della scarsa autonomia di tali sottomarini, fu necessario dare loro altre dislocazioni.
Così A 2 ed A 4 furono inviati per ferrovia a Bari mentre A 3, A 5 ed A 6 vennero mandati a Venezia per essere utilizzati per la difesa ravvicinata di quei due porti.
L'A 1 rimase a La Spezia, ove fu adibito all'addestramento degli equipaggi per unità similari in corso di costruzione.
Il Comando del Dipartimento di Venezia esaminò anche la possibilità di distaccare i sottomarini a Grado per eventuali azioni nel Golfo di Panzano, ma dovette rinunziare al progetto perché gli scavi nel porto canale di Grado non erano ancora ultimati: gli " A " dell'Alto Adriatico furono invece inviati nell'aprile 1917 ad Ancona a rimorchio di cacciatorpediniere.
All'inizio del 1917 A 2 ed A 4 furono posti in temporaneo disarmo e sostituiti a Bari da B 1 e B 2 di nuova costruzione: nel novembre anche questi furono trasferiti ad Ancona ove si trovavano le rimanenti tre unità operative.
L'attività bellica degli " A " non registrò nessun avvenimento degno di menzione ed ebbe termine a fine gennaio 1918, epoca in cui tutte le unità furono inviate a Venezia e disarmate.