Classi e sommergibili di medio dislocamento
Classe Tritone
Bario (dal 12.1961 Pitro Calvi - S 503)




Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone, (Trieste)
Impostazione: 15.03.1943
Catturato dai tedeschi: 09.09.1943
Varo: 1943
Affondato: 23.01.1944
Dislocamento: in superficie: 928 t
in immersione: 1.131 t
Dimensioni: Lunghezza: 64,19 m
Larghezza: 6,98 m
Immersione: 4,93 m
Apparato motore:

di superficie:
2 motori Diesel FIAT
Potenza 2.400 hp (1.766 kW)
subacqueo:
2 motori elettrici di propulsione C.R.D.A.
Potenza 800 hp (589 kW) 
2 eliche

Velocità: max in superficie 16 nodi
max in immersione 8 nodi
Autonomia: in superficie
2.000 miglia a 16 nodi - 5.400 miglia a 8 nodi
in immersione
7 miglia a 8 nodi - 80 miglia a 4 nodi
Armamento: 4 tls AV da 533 mm
2 tls AD da 533 mm
12 siluri da 533 mm (8 a prora e 4 a poppa) 
1 cannone da 100/47 mm, 149 proiettili 2 mitragliere singole da 20 mm
Profondità di sicurezza: 130 m
Equipaggio: 5 ufficiali, 44 tra sottufficiali e marinai

La classe "Tritone" 2a serie (o "Tritone migliorato") doveva essere costituita, da 24 unità:
Bario, Litio, Sodio, Potassio, Rame, Ferro, Zinco, Piombo, Cromo, Ottone, Cadmio, Vanadio, Iridio, Rutenio, Oro, Alluminio, Antimonio, Fosforo, Manganese, Zolfo, Silicio, Magnesio, Mercurio, Amianto, ma di queste solo alcuni vennero varati prima dell'8 settembre 1943. Dopo l'armistizio i battelli costruiti nel cantiere di Monfalcone vennero catturati dai tedeschi che proseguirono i lavori di approntamento senza riuscire ad ultimare nessun battello. I battelli requisiti dai tedeschi vennero rinominato con le seguenti sigle:
U.IT. 7 (ex Bario), U.IT. 8 (ex Litio), U.IT. 9 (ex Sodio), U.IT. 10 (ex Potassio), U.IT. 11 (ex Rame), U.IT. 12 (exFerro), U.IT. 13 (ex Piombo), U.IT. 14 (ex Zinco).
Le caratteristiche riportate sopra riguardavano solo i battelli costruiti nel cantiere di Monfalcone, mentre quelli da costruire nei cantieri di Taranto (Tosi) e del Muggiano (O.T.O.) avrebbero mantenuto le caratteristiche della prima serie.
Alla fine del conflitto tutti i battelli vennero demoliti, tranne il Bario che danneggiato fu messo in disarmo per alcuni anni. Nel 1953 il battello venne rimesso sullo scalo nel Cantiere Tosi di Taranto e completamente modificato e rivarato il 1° giugno 1959 con il nuovo nome di Pietro Calvi (S 503). Per i dati sull'attività e le caratteristiche tecniche di questa unità, si veda la relativa scheda del sommergibile Pietro Calvi.