Classi e sommergibili di piccolo dislocamento
Classe CM

CM 1 poi U.IT 17




Cantiere: C.R.D.A., Monfalcone (Trieste)
Varo: 05.09.1943
Catturato dai tedeschi: 10.09.1943
In servizio: 05.01.1945
Radiazione: 01.02.1948
Dislocamento: in superficie: 92 t
in immersione: 114 t
Dimensioni: Lunghezza: 32,95 m
Larghezza: 2,89 m
Immersione: 2,77 m
Apparato motore:

di superficie:
2 motori Diesel FIAT
Potenza 660 hp (485,8 kW)
subacqueo:
2 motori elettrici di propulsione C.R.D.A.
Potenza 120 hp (88,3 kW)
2 eliche a tre pale

Velocità: max in superficie 14 nodi
max in immersione 6 nodi
Autonomia:

in superficie: 2.000 miglia a 9 nodi
in immersione: 70 miglia a 4 nodi

Armamento: 4 tls AV da 450 mm, 3 siluri da 450 mm
1 mitragliera binata da 13,2 mm
Profondità di sicurezza: 80 m
Equipaggio: 2 ufficiale, 6 fra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di 3 unità, assieme alle gemelle CM 2 e CM 3.
Piccoli battelli costieri a semplice scafo con doppi fondi interni progettati dai CRDA. Concepiti per l'impiego silurante antinave in vista di azioni "a massa", avrebbero dovuto essere realizzati velocemente e in serie per l'intervento in passaggi obbligati (Canale di Sicilia, ecc.) e per la difesa contro un'eventuale flotta d'invasione. Si trattava di minisommergibili il cui progetto, che risaliva al 1937, venne aggiornato e ripresentato alla Regia Marina nell'aprile del 1943 ottenendo l'immediata ordinazione di un prototipo definito "Costiero Monfalcone" ("CM"). Lo studio prevedeva anche l'installazione in coperta di una mitragliera binata da 13,2 su affusto "a scomparsa" che, però, non venne mai imbarcata; l'apparato motore di superficie si componeva di due uniti motrici diesel da carro armato (il nuovo "P 40" che nel 1943 stava per entrare finalmente in produzione) opportunamente adattate. All'ordinazione del prototipo (CM 1), al quale ne era stato affiancato un altro identico da realizzare a cura della Caproni, seguì nel maggio 1943 quella di ulteriori due unità (CM 2 e CM 3) nell'ambito dell'originaria ipotesi di estendere a breve la commessa ad altre 15 (CM 4-19).
Varato quasi completamente allestito il 1 ° settembre 1943, il CM 1 si trasferì per le prove a Venezia dove, pochi giorni dopo, fu catturato dai tedeschi che, in un primo tempo, pensarono di utilizzarlo (U.IT 17), così come di proseguire la costruzione del CM 2 (U.IT 18). I due battelli, però, vennero poco dopo rimessi alla Marina Nazionale Repubblicana sotto le cui insegne il CM 1 entrò finalmente in servizio il 5 gennaio 1945 a Pola, senza tuttavia espletare attività operativa nei mesi successivi. Il gemello, varato nel febbraio 1944, fu poi danneggiato da un bombardamento aereo e, tirato in secco, non fu più completato; sezionato in tre pezzi, finì nel dopoguerra al Museo Henriquez di Trieste dove rimase una quindicina d'anni prima di essere demolito.
Anche se la mancanza d'impiego operativo non ha consentito di esprimere compiuti giudizi su questi battelli, si può ritenere che le loro prestazioni, pur risultando superiori a quelle dei ben più piccoli "CB", non avrebbero potuto non risentire delle pesanti limitazioni derivanti dalle loro sempre troppo modeste dimensioni.