Classi e sommergibili di piccolo dislocamento

Delfino




Cantiere: Regio Arsenale di Spezia
Impostazione: 1890
Varo: 1895
In servizio 01.04.1895
Trasformazione: 1902-04
Radiazione: 16.01.1919 
Dislocamento: in superficie: 98 t (103,3 t dopo la trasformazione)
in immersione: 108 t (113,3 t dopo la trasformazione) 
Dimensioni: Lunghezza: 24,4 m (f.t.)
Larghezza: 2,9 m
Immersione: 2,35 m (2,78 m dopo la trasformazione). 
Apparato motore: di superficie 1 motore a benzina FIAT (montato dopo la trasformazione)
Potenza 130 hp (95,7 kW)
subacqueo 1 motore elettrico di propulsione Savigliano
Potenza 65,2 hp (46 kW)
1 elic
Velocità: max in superficie 10 nodi (dopo la trasformazione)
max in immersione 6 nodi
Autonomia: in superficie 165 miglia a 6 nodi (dopo la trasformazione)
in immersione 24 miglia a 2 nodi
Armamento: dopo il 1904 - 1 tls AV da 450 mm, 2 siluri tipo A 60/450x3,70
Profondità di sicurezza: 32 m
Equipaggio: 1 ufficiale, 7 tra sottufficiali e marinai

Il Delfino è stato il primo battello subacqueo della marina italiana, e nelle intenzioni del progettista il Generale del GN Giacinto Pullino doveva essere un sottomarino puro, cioè un battello destinato ad operare esclusivamente sotto la superficie del mare. Dopo le prime prove eseguite nel Golfo della Spezia, il battello veniva posto in riserva in attesa della valutazioni finali sull’operatività dell’unità, e probabilmente, anche per capire come impiegare questo nuovo sistema d'arma. Tra il 1902 e il 1904 il Delfino verrà sottoposto ad una serie di lavori di trasformazione, tra cui l'imbarco di un motore a benzina FIAT da 130 cv e relative casse per il combustibile, la modifica della struttura esterna con l'aggiunta di sovrastrutture e una piccola plancia attorno al cleptoscopio, il particolare periscopio di questa unità. 
Il battello verrà dotato di un tubo lanciasiluri e una riserva di 2 siluri da 450mm 
Il Delfino fu sostanzialmente un'unità sperimentale e fu tra i primi sommergibili a imbarcare una bussola giroscopica e il periscopio.