Sezione Sommergibili di media crociera
Classe Fratelli Bandiera

Fratelli Bandiera




Cantiere: C.N.T. Monfalcone, (Trieste)
Impostazione: 11.02.1928
Varo: 07.08.1929
In servizio: 12.08.1930
Radiazione: 01.02.1948
Dislocamento: in superficie: 937,65 t
in immersione: 1.146,87 t
Dimensioni: Lunghezza: 69,80 m
Larghezza: 7,18 m
Immersione: 4,40 m
Apparato motore: di superficie 2 motori Diesel FIAT
Potenza 3.000 hp (2.208 kW)
subacqueo 2 motori elettrici di propulsione Savigliano
Potenza 1.300 hp (957 kW)
2 eliche
Velocità: max in superficie: 15,1 nodi
max in immersione: 8,2 nodi
Autonomia: in superficie 4.740 miglia a 8,5 nodi (carico normale)
in immersione 8,2 miglia a 8,2 nodi - 60 miglia a 4 nodi
Armamento: 4 tls AV da 533 mm
4 tls AD da 533 mm
12 siluri da 533 mm (6 a prora e 6 a poppa)
1 cannone da 102/35 mm, 150 proiettili
2 mitragliere singole da 13,2 mm, 3.000 proiettili
Profondità di collaudo: 100 m
Equipaggio: 5 ufficiali, 47 tra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di 4 unità, assieme ai gemelli Manara, Santarosa, e Menotti.
Questa classe costituì un miglioramento e ammodernamento dei Pisani dei quali, in sede di progetto, mantenne inalterate le forme di scafo e le sistemazioni dei doppi fondi. I Bandiera furono unità di dislocamento sensibilmente più elevato dei Pisani il che permise l'istallazione di motori di maggiore potenza, di quattro lanciasiluri poppieri invece di due, l'aumento della dotazione di combustibile con conseguente incremento dell'autonomia. Data l'esperienza acquisita con i Pisani prima che la Marina prendesse in consegna le unità, venne decisa l'applicazione di controcarene apportando le relative modifiche al progetto.
Poiché sia i Pisani che i Bandiera denunziarono scarsa attitudine a tenere il mare in prora con tendenza ad infilarsi, nei Bandiera le strutture prodiere vennero in un secondo tempo decisamente rialzate ricavando nel loro interno una cassa autoallagabile così da smorzare i movimenti di beccheggio. Anche la torretta fu modificata rendendola più chiusa di modo che la sagoma dei Bandiera per le differenti forme della prora e della torretta si staccò decisamente da quella dei Pisani.
In dipendenza dei miglioramenti apportati, queste unità dettero prestazioni in servizio abbastanza buone benché l'elevata velocità in superficie (17,69 nodi), raggiunta alle prime prove senza controcarene, si sia ridotta sensibilmente (15,1 nodi) dopo la loro applicazione.

Dopo i collaudi e le modificazioni decise in sede di allestimento, nel 1931 le unità formarono la Sesta Squadriglia di media crociera, di base a Taranto, alla quale fu per un certo tempo aggregato il Corridoni. L'attività ebbe inizio con una crociera della squadriglia esclusi Corridoni e Bandiera a Tripoli e nel Dodecanneso per sperimentare le qualità di questi nuovi battelli che misero subito in evidenza la tendenza ad infilarsi con mare in prora come i Pisani.
Nel 1932 la squadriglia divenne la 7^ rimanendo di base a Taranto ancora per un anno, fu poi dislocata a Brindisi durante il 1933: in questi due anni le unità, oltre al normale addestramento effettuarono brevi crociere in porti italiani; ilBandiera fece anche una crociera nel Mediterraneo orientale toccando porti greci e rientrando via Tobruk e Tripoli.
Nel 1934 la squadriglia ridivenne la 6^ e fu trasferita a Napoli; Menotti e Santarasa compirono una crociera alle Baleari ed in porti spagnoli, mentre il Manara si recò nuovamente nel Dodecanneso.
Alla fine del 1935 le unità furono dislocate a Tobruk ove rimasero per circa un anno ad eccezione del Bandiera che nel corso del 1936 si trasferì a Massaua per rimanervi fino al 1938.
Durante la guerra di Spagna Manara (1), Menotti (2) e Santarosa (1) compirono quattro missioni speciali per una durata complessiva di 60 giorni.
Nel 1937 le quattro unità furono organicamente riunite nella 32^ (poi 34^) squadriglia di Messina ove rimasero di base fino all'inizio del secondo conflitto mondiale; il Bandiera si riunì alla squadriglia nel corso del 1938.

All'inizio del secondo conflitto mondiale l'unità, al comando del tenente di vascello Renato Pelella, nella sua prima missione di agguato a 29 miglia di Capo Palos (Spagna) lanciò un siluro contro un piroscafo armato, senza colpirlo. Nella missione del 21 ottobre 1940 con compiti di pattugliamento ed intercettazione nelle acque a sud di Creta, al comando del tenente di vascello Pietro Prosperini, avvistò due cacciatorpediniere avversari, in ricerca notturna antisommergibili, dai quali fu costretto a disimpegnarsi in immersione. Nella missione del 22 luglio 1941, partita dalla base di Trapani, fu schierata nella zona di mare 30 miglia a sudest di Pantelleria, ove avvistò e segnalò sia le unita della Forza H da Malta dirigevano per la riunione con la Forza X nord della Tunisia, sia un convoglio scortato in arrivo a Malta: ma in nessuna delle due occasioni ebbe modo di portarsi in posizione favorevole per l'attacco. Il 27 agosto 1941 l'unità, al comando del tenente di vascello Carlo Forni, in missione di esplorazione nelle acque tunisine, in prossimità di Ras Mustafit, effettuò, senza successo, un lancio contro un piroscafo.
Dall'inizio del conflitto al 15 aprile 1942, data nella quale l'unita passo ad operare presso la Scuola Sommergibili di Pola, il Bandiera compì 22 missioni offensive-esplorative e 17 di trasferimento tra porti nazionali, senza conseguire risultati di rilievo. Dal 15 aprile 1942 al 1° settembre 1943 effettuò 140 uscite addestrative e numerose missioni di agguato e antisommergibili in Alto Adriatico.
L'8 settembre 1943 raggiunse Malta e subito dopo fu impiegato dagli Alleati come unità addestrativa per navi antisommergibili. Nel novembre 1944 il Bandiera fu dislocato ad Haifa ed Alessandria, con lo stesso compito addestrativo: al termine del conflitto rientrò a Brindisi.
Radiato il 1° febbraio 1948, venne in seguito demolito