Classi e sommergibili di piccolo dislocamento
Classe Glauco
Glauco (1°)




Cantiere: Regio Arsenale di Venezia
Impostazione: 01.08.1903
Varo: 09.07.1905
In servizio: 15.12.1905
Radiazione: 01.09.1916
Dislocamento: in superficie: 160 t
in immersione: 244 t
Dimensioni: Lunghezza: 36,85 m
Larghezza: 4,32 m
Immersione: 2,50 m
Apparato motore: di superficie 4 motori a scoppio tipo FIAT
Potenza 600 hp (441,6 kW)
subacqueo 2 motori elettrici di propulsione Savigliano
Potenza 170 hp (125,1 kW)
2 eliche
Velocità: max in superficie 13 nodi
max in immersione 6,2 nodi
Autonomia: in superficie 150 miglia a 13 nodi - 225 miglia a 10 nodi
in immersione 18,6 miglia a 6,2 nodi - 81 miglia alla velocità di 3,5 nodi
Armamento: 3 tls AV da 450 mm, 2 siluri tipo A 68/450x4,64
Profondità di sicurezza: 25 m
Equipaggio: 2 ufficiali, 13 tra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di 5 unità, assieme alle gemelle Squalo, Narvalo, Otaria e Tricheco.
Prima classe di sommergibili realizzata dopo lo sperimentale Delfino venne progettata dall'allora Maggiore del Genio Navale Laurenti. Dotati di motori a benzina non furono invero unità dalla caratteristiche eccezionali. Realizzate come un alter-ego subacqueo delle torpediniere costiere avevano capacità operative limitate. Va tenuto conto tuttavia che si trattava di unità appena più che sperimentali, realizzate senza alcuna vera dottrina operativa e con la limitata esperienza accumulata col precedenteDelfino e dalle informazioni che le pubblicazioni ufficiali e i servizi segreti dell'epoca avevano raccolto su quanto veniva realizzato all'estero. Si tratta pertanto di unità addestrative più che operative, non solo per il personale della nascente specialità sommergibilistica, ma per gli stessi stati maggiori della nostra marina. Vi è da dire che la loro realizzazione fu dovuta più alle insistenze del capo di stato maggiore dell'esercito, gen. Tancredi Saletta e del ministro della Guerra Asinai di San Marzano, unite alle notizie che giungevano da Londra e da Parigi (soprattutto da Londra) che da un vero convincimento della marina nel nuovo mezzo.

Appena entrato in servizio svolse un'intensa attività addestrativa lungo il litorale adriatico, partecipando anche alle manovre navali del 1906 e del 1908.
Nel 1914 al comando del TV Paolo Tolosetto Farinata degli Uberti svolse la sua attività nell'ambito della 4^ squadriglia di sede a Venezia.
Divenne unità caposquadriglia, allo scoppio della grande guerra, della squadriglia autonoma con sede a Brindisi. Nel 1916 costituì un gruppo autonomo assieme all'Otaria nella sede di Taranto e nel maggio dello stesso anno, al comando del TV Gaspare Chinaglia, fu distaccato a Valona a disposizione del locale Comando Superiore Navale.
Nell'agosto 1916 l'unità torno a Taranto e fu posta in disarmo. Durante la guerra effettuo 65 missioni di agguato per 296 ore di moto in superficie e 252 in immersione operando principalmente in difesa dei porti di Bari, Barletta e Valona. Nel 1921 fu venduto al Lloyd marittimo Rumeno.