Sezione Sommergibili di media crociera
Classe Mameli
Goffredo Mameli
(fino al 16 gennaio 1927 Masaniello)




Cantiere: Tosi, Taranto
Impostazione: 17.08.1925
Varo: 09.12.1926
In servizio: 20.01.1929
Radiazione: 01.02.1948
Dislocamento: in superficie: 842,50 t
in immersione: 1.010,00 t
Dimensioni: Lunghezza: 64,40 m
Larghezza: 6,52 m
Immersione: 4,31 m
Apparato motore: di superficie 2 motori Diesel Tosi
Potenza 3.000 hp (2.208 kW)
subacqueo 2 motori elettrici di propulsione C.G.E.
Potenza 1.100 hp (809,6 kW)
2 eliche
Velocità: max in superficie: 17,2 nodi
max in immersione: 7,7 nodi
Autonomia: in superficie 790 miglia a 17,2 nodi - 4.200 miglia a 6,9 nodi (carico normale)
1.703 miglia a 17,2 nodi - 7.100 miglia a 6,9 nodi (sovraccarico)
in immersione 7,5 miglia a 7,7 nodi - 80 miglia a 4 nodi
Armamento: 4 tls AV da 533 mm
2 tls AD da 533 mm
10 siluri da 533 mm (6 a prora e 4 a poppa)
1 cannone da 102/35 mm, 150 proiettili
2 mitragliere singole da 13,2 mm, 6.000 proiettili
Profondità di sicurezza: 100 m
Equipaggio: 5 ufficiali, 44 tra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di 4 unità, assieme ai gemelli Pier Capponi, Da Procida, e Speri.
Dopo la stasi nelle costruzioni navali, verificatasi negli anni successivi alla fine del primo conflitto mondiale, i sommergibili di questa classe segnarono, per primi, la ripresa dell'attività costruttiva di unità subacquee, ripresa che si sviluppò poi con ritmo serrato negli anni che seguirono.
I " Mameli " furono progettati dall'ing. Cavallini in collaborazione con i cantieri Tosi di Taranto ai quali la Regia Marina affidò, nel 1924, la costruzione delle quattro unità subacquee del tipo.
Il nuovo concetto introdotto nel progetto fu quello — nuovo per l'Italia — dello scafo resistente tutto a sezioni circolari, chiuso agli estremi da calotte semisferiche; ciò permise di conseguire una elevata robustezza dello scafo e di raddoppiare, conseguentemente, la quota massima d'immersione rispetto ai battelli di precedente costruzione. I doppi fondi (4) e i depositi combustibili erano tutti esterni in due specie di borse applicate sui fianchi dello scafo resistente ed interessanti circa i 2/3 della sua lunghezza.
Questo tipo di costruzione fu detto a doppio scafo parziale nella Marina Italiana o anche tipo Cavallini; la Marina Germanica lo chiamò con "Satteltank" (con doppi fondi a sella), felice espressione figurativa della sezione trasversale maestra di questo tipo di scafo.
Nelle unità della classe " Mameli " vennero, per la prima volta, adottate le casse emersione e rapida immersione, ambedue resistenti, ubicate nell'interno dello scafo nella parte inferiore della camera di manovra divisa circa a metà da un ponte orizzontale resistente.
I " Mameli " furono sommergibili particolarmente ben riusciti; robusti, veloci e manovrieri, stabili in quota, spaziosi, comodi.
Nel 1942 la robustezza dello scafo era ancora talmente soddisfacente che venne deciso di " svuotare " le tre unità superstiti, di dotarle di nuovi motori di maggior potenza (2.000 HP), delle più recenti apparecchiature e di aggiornare le sistemazioni che l'esperienza bellica aveva ormai reso necessarie. I lavori furono ultimati nell'estate del 1943 e le unità dettero ulteriore buona prova fino alla loro radiazione.

Le unità vennero riunite nel 1929 nella Squadriglia di Media Crociera, della Flottiglia di Taranto, che poi divenne 4^ Squadriglia nel 1930. Nel 1929 la squadriglia, eccettuato lo Speri, dislocato per breve tempo a Tripoli, effettuò una lunga crociera toccando i porti mediterranei della Spagna e spingendosi in Atlantico ove toccò Cadice e Lisbona.
Lo Speri, nel febbraio-marzo 1930, fu inviato in Atlantico ove rimase per 19 giorni toccando Las Palmas; questa, e la lunga crociera del 1929, dimostrarono le buone attitudini dei "Mameli" a battere gli oceani e a permanere a lungo sia in mare sia lontani dalle basi.
Sempre nel 1930 la squadriglia, escluso il Da Procida, effettuò una crociera in Grecia e nel Dodecanneso; il Mameli raggiunse Porto Said e, prima di rientrare in Italia, toccò Tripoli.
Nel 1931 la squadriglia venne destinata a Napoli ove rimase fino al 1934: in questo periodo, nel maggio 1933, effettuò una crociera addestrativa di circa venti giorni toccando Salonicco, Lero e Rodi con risultati molti soddisfacenti. Nel 1934 la squadriglia tornò a Taranto e divenne la 9^ Squadriglia della Terza Flottiglia continuando il normale addestramento e compiendo brevi crociere in porti italiani e del Dodecanneso.
Durante la guerra di Spagna il Capponi (2), il Da Procida (2) e lo Speri ( 1) effettuarono cinque missioni speciali della durata complessiva di trentotto giorni.
La squadriglia rimase a Taranto fino al 1939 assumendo la denominazione, prima di 12^(1935), poi di 41^ (1938); venne poi dislocata a Messina alle dipendenze del Terzo gruppo sommergibili come 31^' Squadriglia.
Allo scoppio del secondo conflitto mondiale le unità iniziarono la loro attività bellica effettuando missioni di agguato secondo le allora vigenti disposizioni d'impiego.

Allo scoppio del secondo conflitto mondiale il "Mameli", al comando del capitano di corvetta Nicola Maiorana, già nella sua prima missione di guerra, compiuta dal 22 luglio al 9 agosto 1940, conseguì un successo affondando con il cannone, a sud di Candia, dopo il lancio di cinque siluri andati a vuoto, il piroscafo greco Raula di 1.044 t. al servizio dei Britannici (1-2 agosto).
Nel 1940 l'unità effettuò quattro missioni per agguati offensivi a nord di Bengasi e nelle acque di Malta senza conseguire risultati di rilievo.
Solo tre furono le missioni svolte nel 1941 perché nel maggio in considerazione dello stato di usura dei motori e di alcune apparecchiature, venne assegnata alla Scuola Sommergibili a Pola. Nel novembre e nel dicembre 1941 effettuò due crociere di scorta convogli da Trieste a Venezia. Nel maggio 1942 svolse tre missioni di pattugliamento antisom in Alto Adriatico: successivamente, fino al settembre 1943 rimase ai lavori di trasformazione.
L'attività del "Mameli" nel secondo conflitto mondiale è consistita in 5 missioni offensive-esplorative, in 12 navigazioni di trasferimento tra porti nazionali e in 91 uscite addestrative per gli allievi della Scuola Sommergibili. All'armistizio il Mameli al comando del tenente di vascello Cesare Buldrini, lasciò il porto di Pola e si trasferì a Brindisi e nell'ottobre, a Napoli dove giunse il giorno 7 con le corvette Driade e Scimitarra ed i sommergibili Otaria e Pisani.
Nello stesso mese l'unità si trasferì a Taranto ed il 3 gennaio 1944 partì per una crociera di trasferimento di 4800 miglia che la condusse ad ormeggiarsi il 13 febbraio nella base navale statunitense delle Bermuda. dove diede inizio all'attività di addestramento antisommergibili per i reparti aeronavali della U.S. Navy, attività altamente apprezzata, che lo vide operare dalle basi di Port Royal, Saint George, Portsmouth, New London. North Island, Casco Bay e Guantanamo.
L'8 settembre 1945 ebbe inizio la crociera di rientro in Italia con partenza da Key West (Florida), arrivando in Italia il 10 dicembre 1945. Posto in riserva, venne radiato il 1° febbraio 1948.