Sezione Sommergibili Oceanici
Classe Marconi

Guglielmo Marconi




Cantiere: C.R.D.A. Monfalcone, (Trieste)
Impostazione:19.09.1938
Varo:30.07.1939
In servizio:20.02.1940
Affondato:??.??.1941
Radiazione:18.10.1946
Dislocamento: in superficie: 1.171,30 t
in immersione:1.466,73 t
Dimensioni: Lunghezza:76,04 m
Larghezza:6,78 m
Immersione:5,21 m
Apparato motore: di superficie2 motori Diesel C.R.D.A.
Potenza 3.520 cv (2.590 kW)
subacqueo2 motori elettrici di propulsione Marelli
Potenza 1.500 cv (1.104 kW)
2 eliche
Velocità:

max in superficie: 18,0 nodi
max in immersione: 8 nodi

Autonomia: in superficie2.900 miglia a 17 nodi (in sovraccarico) - 10.500 miglia a 8 nodi (in sovraccarico)
in immersione8 miglia a 8 nodi - 110 miglia a 3 nodi
Armamento: 4 tls AV da 533 mm
4 tls AD da 533 mm
16 siluri da 533 mm (8 a prora e 8 a poppa)
1 cannoni da 100/47 mm, 220 proiettili
2 mitragliere singole da 13,2 mm, 12.000 proiettili
Profondità di sicurezza: 100 m
Equipaggio: 7 ufficiali, 50 tra sottufficiali e marinai

Costituiva una classe, di 6 unità, assieme ai gemelli da Vinci, Bianchi, Torelli, Malaspina e Baracca.
Questi battelli costituirono l'ultimo sviluppo degli scafi tipo " Bernardis "; essi furono infatti leggermente ingranditi e in parte modificati nei compartimenti allagabili rispetto a quelli della classe " Marcello ".
La potenza dell'apparato motore venne adeguatamente elevata e le batterie accumulatori furono aumentate del 50%; anche l'autonomia in sovraccarico risultò decisamente maggiorata per l'esistenza di un doppio fondo laterale in più rispetto ai " Marcello ".
Nel settore dell'armamento fu eliminato il cannone poppiero e venne aumentata la capacità di stivaggio dei siluri di riserva.
Durante la guerra tutte le unità della classe modificarono la torretta, riducendo notevolmente le strutture della falsa torre ed abbassando le difense dei periscopi, così da rendere la torretta stessa meno visibile.
Il Torelli all'inizio del 1943 eseguì notevoli lavori nella base di Bordeaux, per essere trasformato in sommergibile trasporto per il traffico di materiali pregiati da e per l'Estremo Oriente.
Complessivamente queste costruzioni possono essere considerate le migliori fra quelle progettate anteriormente allo scoppio del secondo conflitto mondiale quando ancora si riteneva che il sommergibile dovesse operare prevalentemente in immersione.
Le sei unità di questa classe entrarono in Squadra all'inizio del conflitto. Il Marconi e il da Vinci, costruiti dai C.R.D.A. di Monfalcone, raggiunsero dapprima la sede di Napoli e successivamente la base atlantica di Betasom. Le quattro unità costruite nei Cantieri O.T.O. della Spezia, rimasero in quella sede per l'addestramento dell'equipaggio e si trasferirono, poi, a Bordeaux.
Al comando del capitano di corvetta Giulio Chialamberto, il Marconi effettuò la sua prima ed unica missione in Mediterraneo dal 1° al 13 luglio 1940, portandosi ad operare nelle acque comprese tra il parallelo di Alboran e la costa spagnola.
La sera del 2 luglio, alle ore 23.30 circa avvistò, stando in superficie, una formazione britannica composta da sei cacciatorpediniere, diretta a levante, contro la quale lanciò, dalla distanza di 1000 metri, due siluri, uno dei quali danneggiò il cacciatorpediniere Vartigern. Sottoposto a caccia, il Marconi si disimpegnò senza subire danni.
L'11 luglio, alle ore 03.00 circa, avvistò una sezione di due unità leggere, contro la quale iniziò la manovra d'attacco. Lanciò contro la prima unità della formazione, disimpegnandosi subito in immersione per non venire speronato dal secondo cacciatorpediniere e subendo poi violenta caccia che non provocò danni gravi. L'unità, colpita e successivamente affondata, risultò essere il cacciatorpediniere Escort di 1350 t, che, assieme al cacciatorpediniere Forester, stava dirigendo per Gibilterra.
Salpato da Napoli il 6 settembre 1940, il Marconi attraversò lo Stretto di Gibilterra l'11 dello stesso mese, con navigazione in immersione.
Il 15 settembre giunse nella zona di operazioni nell'Atlantico centrale mantenendosi in navigazione fino al 25 settembre, nel corso della quale affondò il piroscafo Almirante José De Carranza, di 330 tsl. Giunse a Bordeaux il 23 settembre.
La prima missione in Atlantico con partenza da Bordeaux venne effettuata dal 27 ottobre al 28 novembre 1940.
Nella notte fra il 6 ed il 7 novembre raggiunse la zona operativa a ponente della Scozia, ed il giorno 8 in fase di attacco al piroscafo britannico Cornish City, fu sottoposto a durissima caccia con lancio di quattordici bombe, che costrinse il battello a portarsi rapidamente a quota di oltre 125 metri, il che ridusse l'entità dei danni provocati dagli scoppi.
La sera del 9, il Marconi, avvistato il piroscafo Vingaland 2.734 tsl, già danneggiato da una bomba di aereo tedesco e con un incendio a poppa, affondò il mercantile con un siluro.
Nella successiva missione, compiuta dal 16 gennaio al 17 febbraio 1941, il Marconi operò nelle acque a ponente di Oporto, poi all'imboccatura del Tago; a causa di un'avaria alle casse di nafta, il 10 febbraio iniziò la navigazione di rientro.
Al comando del tenente di vascello Mario Paolo Pollina, dal 13 maggio al 20 giugno 1941 effettuò una missione nelle acque a ponente di Gibilterra. Il 30 maggio lanciò, in successione, due coppiole contro la petroliera Cairndale, della Royal Navy, che affondò, mentre due cacciatorpediniere di scorta effettuarono una violenta caccia con il lancio di numerose bombe, la cui esplosione causò lievi danni al Marconi .
Il 1° giugno affondò con il cannone un piccolo trasporto non identificato in quanto sprovvisto di distintivi di nazionalità, che risultò poi essere la motocisterna portoghese Exportador Primeiro, da 318 tsl.
Il giorno 6, alle ore 04.22 lanciò una coppiola di siluri contro una petroliera del tipo "Daghestan", di 5.742 t, che ritenne di aver affondato, ed una seconda coppiola contro il piroscafo britannico Baron Lovat, di 3395 t, che affondò.
Dall'esame della documentazione storica postbellica non è stato possibile accertare l'affondamento della petroliera tipo "Daghestan" la quale, benché colpita, poté probabilmente raggiungere un porto alleato. Nello stesso giorno il Marconi affondò, con due siluri, il piroscafo da carico svedese Taberg, da 1.392 tsl, ed un piroscafo da carico da circa 3.400 t. Sottoposto a violenta caccia si disimpegnò a quota profonda e diresse su Bordeaux avendo esaurito la dotazione dei siluri.
Nell'agosto 1941 il Marconi operò nella zona di Gibilterra, per l'intercettazione di tre convogli diretti in quella base, preventivamente segnalati dalla ricognizione aerea tedesca. L'11 agosto avvistò, alle ore 03.45, la cannoniera Deptford e la corvetta Convolvulus, di scorta ad una formazione navale. Il Marconi attaccò con due siluri la cannoniera, riportando la netta sensazione di aver colpito. Secondo fonti ufficiali britannici la Deptord non fu colpita.
Il giorno 14, alle ore 19.00, il sommergibile attaccò, colpendolo ed immobilizzandolo, il piroscafo da carico jugoslavo Sud di 2.598 tsl. Questa nave fu poi affondata, con il cannone, dal sommergibile tedesco U 126.
Al comando del capitano di corvetta Livio Piomarta, nell'ottobre 1941 l'unità operò a nordest delle Azzorre; il 28 comunicò a Betasom di trovarsi circa 30 miglia a sud di un convoglio in posizione 42° 55' N, 21° 55' O.
Fu questa l'ultima comunicazione. Le cause della scomparsa del Marconi e dei 63 membri dell'equipaggio sono ancor oggi sconosciute.