|
|
|
|
Cantiere: |
Tosi, Taranto Impostazione: 16.04.1928 Varo: 28.09.1930 In servizio: 25.01.1932 Affondato: 15.11.1944 Radiazione: 18.10.1946 |
Dislocamento: |
in superficie: 953,54 t in immersione: 1.153,33 t |
Dimensioni: |
Lunghezza: 67,50 m Larghezza: 6,60 m Immersione: 4,00 m |
Apparato motore: |
di superficie 2 motori Diesel Tosi Potenza 3.000 hp (2.208 kW) subacqueo 2 motori elettrici di propulsione Ansaldo Potenza 1.300 hp (956 kW) 2 eliche |
Velocità: |
max in superficie: 18 nodi max in immersione: 8 nodi |
Autonomia: |
in superficie 3.700 miglia a 12,5 nodi - 5.580 miglia a 8 nodi (carico normale) - 9.000 miglia a 8 nodi (sovraccarico) in immersione 7 miglia a 8 nodi - 100 miglia a 3 nodi |
Armamento: |
4 tls AV da 533 mm 2 tls AD da 533 mm 10 siluri da 533 mm (6 a prora e 6 a poppa) 1 cannone da 102/35 mm, 200 proiettili 2 mitragliere singole da 13,2 mm, 6.000 proiettili |
Profondità di sicurezza: |
100 m |
Equipaggio: |
6 ufficiali, 50 tra sottufficiali e marinai |
|
Costituiva una classe, di 2 unità, assieme al gemello "Settimo".
Queste unità derivarono dalla classe "Mameli" della quale mantennero le caratteristiche di scafo del tipo "Cavallini". Un sensibile aumento del dislocamento e delle dimensioni principali inserì questa classe al confine fra le unità "Cavallini" di medio dislocamento e quelle che seguirono nel tempo e che appartennero tutte a quella del massimo tonnellaggio. Rispetto alla classe "Mameli" i "Settembrini" ebbero forme di scafo piu affinate; poterono così superare la velocità delle unità precedenti nonostante l'aumento del dislocamento, e senza che fosse necessario aumentare la loro potenza motrice. Nel campo dell'armamento, i "Settembrini" furono dotati di quattro tubi lanciasiluri poppieri anziché di due, e di un numero di mitragliere maggiore dei tipi "Mameli". Anche l'autonomia segnò un sensibile incremento e, in determinati limiti, poteva essere anche considerata sufficiente all'impiego delle unità fuori degli Stretti. Se queste unità non furono inviate in Oceano durante la guerra lo si dovette alla loro età ormai avanzata più che alla non buona attitudine a sostenere il mare in prora riscontrata durante i primi anni di esercizio. Durante la loro dislocazione in Mar Rosso i "Settembrini" fornirono buona prova svolgendo un intensa attività nella stagione che imponeva il maggior rischio agli uomini ed ai materiali.
Le unità entrarono nel 1933 a far parte dell'Ottava Squadriglia insieme con Salpa e Serpente; nel febbraio Settimo eSettembrini iniziarono una lunga crociera di resistenza in Mar Rosso spingendosi fino ad Aden e rientrando a Taranto nell'aprile dopo aver fornito ottima prova delle loro qualità. Nel 1934 furono aggregati alla squadriglia due unità posamine di nuova costruzione; il Settimo effettuò in quell'anno una crociera addestrativi nel Mediterraneo occidentale toccando le Baleari e alcuni porti della Spagna. Nell'estate del 1935 Settembrini e Settimo furono nuovamente inviati in Mar Rosso ove rimasero circa un anno disimpegnando logorante servizio riconosciuto meritevole di specifico elogio ministeriale al loro rientro in Patria. Durante la guerra di Spagna, nel 1936-37, le due unità effettuarono ciascuna due missioni speciali della durata complessiva di 37 giorni. Nel 1937 le unità furono per sei mesi dislocate fuori dalle acque metropolitane suddividendo mediamente la loro permanenza fra Tobruk e Lero. Nel quadro della generale riorganizzazione dei sommergibili, nel 1938 le due unità furono assegnate alla 41^ (poi 42^) Squadriglia, costituita con tutte unità del tipo "Cavallini" sempre con base a Taranto. Settimo e Settembrini nel 1939 furono destinati alla Scuola Comando (Augusta) ove rimasero fino allo scoppio del secondo conflitto mondiale; dopo i tre primi mesi di guerra entrarono a far parte del Gruppo sommergibili di Messina.
Effettuò la prima missione di guerra, un agguato antisom protettivo, il 21 giugno 1940 nel golfo di Taranto. Nel successivo mese di luglio effettuò la sua prima missione offensiva a levante di Capo Passero senza venire in contatto con unità nemiche. Nel periodo 7-16 agosto 1940 il Settembrini, al comando del C.C. Bardi, pattugliava una zona a ponente del Canale di Cerigotto. Nelle prime ore del 7 agosto, mentre navigava in superficie, avvistò due cacciatorpediniere nemici. Si portò prontamente all'attacco dapprima in superficie per accorciare le distanze e successivamente in immersione: riuscì a lanciare un siluro che tuttavia fallì il bersaglio per la pronta manovra delle unità nemiche. II 24 dicembre 1940, in agguato al largo di Derna, avvistò un sommergibile nemico contro il quale lanciò un siluro che non raggiunse il bersaglio. Il mattino del 23 aprile 1941, sempre al comando del C.C. Bardi, mentre pattugliava una zona di mare al largo del golfo di Sollum, avvistò un incrociatore della classe «Leander» fortemente scortato. Il Settembrini si portò all'attacco e lanciò due siluri che non colpirono il bersaglio. Subito dopo fu sottoposto a caccia antisom senza tuttavia subire avarie. Durante una successiva missione al largo di Tobruch nel luglio 1941, il giorno 10 avvistò due motoscafi antisom. Ingaggiò un violento duello con il cannone e le mitragliere e costrinse le due unità avversarie ad allontanarsi visibilmente danneggiate. Il mattino del 13 lanciò un siluro contro un cacciatorpediniere senza colpire, il 15 attaccò con le artiglierie due motoscafi antisom danneggiandoli. Infine nella notte del 16 luglio 1941 attaccò ed affondò con il siluro ed il cannone una motocisterna di 7.000 t.s.l. Nell'ottobre 1942 fu inviato alla scuola sommergibili di Pola dove rimase per un paio di mesi. Nel mese di dicembre 1942 il Settembrini effettuò due missioni di trasporto materiali strategici in Africa Settentrionale. Il 10 e il 25 dicembre 1942 sbarcò a Tripoli complessivamente 85,7 tonnellate di munizioni. Nella primavera del 1943 ilSettembrini fu inviato nuovamente alla scuola sommergibili di Pola dove rimase fino a luglio 1943. L'8 settembre 1943 il battello era in mare in missione offensiva: raggiunse, secondo gli ordini ricevuti, Augusta e quindi Malta ed infine Taranto. Dall'inizio della guerra fino all'armistizio il Settembrini aveva effettuato 31 missioni e percorso 21.780 miglia. A Taranto fu sottoposto ad un turno di grandi lavori per essere successivamente inviato alle Bermude come unità addestrativa per le navi antisom statunitensi. Durante la navigazione di trasferimento, il 15 novembre 1944, per errore di manovra, fu speronato dal cacciatorpediniere statunitense Frament nell'Atlantico occidentale. Il battello affondò portando con sé gran parte dell'equipaggio. |