CRDA Cant.Z.506.B "Airone"
Idrovolante a scarponi per il bombardamento e la ricognizione marittima, successivamente adattato al soccorso, monoplano ad al bassa a sbalzo, trimotore pluriposto a struttura lignea.
(caratteristiche riferite ad esemplari di III serie)



 


 


Costruttore::

Cantieri Riuniti dell’Adriatico
progettista: Filippo Zappata
pilota collaudatore: Mario Stoppani
primo volo prototipo: MM. 291 il 19 agosto 1935 
località: Monfalcone (Trieste)
esemplari prodotti: 302 (di cui: 258 bellici e 44 sanitari) + 2 prototipi
costo al 1938: Lit. 1.538.000

Peso:

a vuoto: kg. 8.300
a carico massimo: kg. 12.300

Dimensioni:

apertura alare: m. 26,50
lunghezza totale: m. 19,45
altezza totale: m. 7,465
superficie alare: mq. 92.8

Apparato motore:

Alfa Romeo 126 RC.34
potenza: 3 x cv. 750 a m. 3.400

Velocità:

massima: km/h. 373 a 4.000 m.
minima: km/h. 121
tempo di salita: 14' 6’’ a 4.000 m.
tangenza massima: m. 7.870

Autonomia:

km 2000

Armamento:

1 mitragliatrice da 12,7 mm. e 3 da 7,7 mm

Equipaggio:

5 componenti (I e II pilota, marconista, motorista, osservatore)

Uno dei migliori e longevi aerei militari italiani è stato senza dubbio il Cant. Z.506 che può anche essere considerato la migliore realizzazione dell'Ing. Zappata in fatto di idrovolanti. Il primo volo del Cant. Z. 506 avvenne nel 1935 in versione civile da cui venne presto derivato il tipo da impiego bellico. Il primo impiego bellico, sia pure molto limitato, il Cant. Z. 506 lo ebbe durante il conflitto spagnolo quando 4 esemplari vennero impiegati per azioni di ricognizione.
Allo scoppio della seconda guerra mondiale, esistevano già in linea 69 velivoli di questo tipo ripartiti tra i due Stormi da bombardamento marittimo (31° a Elmas in Sardegna e 35° a Brindisi) e alcune Squadriglie da Ricognizione Marittima. Entrambi gli stormi presero parte a numerosi episodi bellici; in particolare il 35° Stormo effettuò azioni di bombardamento contro le navi inglesi nel corso della battaglia di Punta Stilo.
La guerra di Grecia vide l'impiego dei Cant. Z.506 del 35° stormo contro gli obiettivi costieri dei territorio ellenico. 
Decisivo fu il contributo degli "Aironi" per l’occupazione, sul finire delle ostilità, delle isole dell’Egeo fra cui Corfù, Cefalonia e Zante.
Sciolti i reparti da Bombardamento Marittimo, il Cant. Z.506 continuò ad operare esclusivamente con le Squadriglie da ricognizione per la ricerca di navi e sommergibili nemici e la protezione del traffico. 
Le perdite nella Ricognizione Marittima furono comunque molto elevate per le intrinseche caratteristiche delle missioni che portavano velivoli isolati in prossimità di munite basi o di grosse formazioni navali, ove era regola incontrare la caccia nemica. 
Al piccolo nucleo iniziale di idrosoccorso ricavati da esemplari ex-civili, si aggiunse la produzione da parte della Piaggio di una speciale versione (CZ.506 S).
Alla data dell'armistizio 29 506 delle varie versioni costituirono, insieme ai Cant. Z.501 e RS.14, il Raggruppamento Idro dell’Aeronautica Cobelligerante che operò nella ricerca naufraghi e nel trasporto feriti, il collegamento e il lancio di rifornimenti: in questo ciclo operativo i 506 totalizzarono 3000 ore di volo. 
Nord qualche esemplare venne sporadicamente impiegato dall'Aviazione Nazionale Repubblicana ed altri furono utilizzati dalla Luftwaffe in alto Adriatico, come idrosoccorso.
Nel dopoguerra i Cant. Z.506 furono impiegati fino al 1960 dai Gruppi del Soccorso Aereo. Numerosi malati o feriti nei territori isolani o a bordo di navi debbono la vita agli interventi precisi e tempestivi degli idro del Soccorso Aereo.
Un “Airone” è tuttora conservato presso il museo dell’AMI a Vigna di Valle