Le origini

La Marina Sarda nel 1815, dopo la Restaurazione, provvide alla creazione di tre Compartimenti Militari Marittimi, fissandone le sedi a Genova, Villafranca (nel Nizzardo) e Cagliari. Pur dipendendo da Genova, un primo Comando temporaneo della Marina venne istituito alla Spezia già alla fine del 1856, in seguito al trasferimento nelle acque del Golfo di alcune unità navali a vela in disarmo, che a Genova occupavano l’area del porto mercantile. Il nuovo comando si insediò al Varignano in alcuni locali del Lazzaretto, costruito tra il 1724 e il 1743, che a tale scopo venne suddiviso tra la Sanità Marittima e la subentrante Marina militare entrambe dipendenti dal Ministero della Marina.

L’origine dei Dipartimenti Marittimi della Marina risale al 17 novembre 1860, epoca in cui Eugenio di Savoia Carignano, nel decretare il riordino della Regia Marina, sanciva la sua suddivisione in tre Dipartimenti: Settentrionale, Meridionale e Adriatico. L’anno successivo il Vice Ammiraglio Ferdinando Pucci diventava il primo Comandante Generale del Dipartimento Marittimo Settentrionale con sede a Genova.

Con Regio Decreto numero 1174 del 22 febbraio 1863 Vittorio Emanuele II rinominava il Dipartimento Settentrionale in Primo Dipartimento con estensione dal confine con la Francia fino al confine con lo Stato Pontificio, oltre Porto Ercole (promontorio dell’Argentario), comprendendo la Sardegna e tutte le isole toscane.

I Comandanti dei Dipartimenti dipendevano direttamente dal Ministro della Marina ed erano indipendenti l’uno dall’altro. Il Regio Decreto definiva l’organigramma del Comando e stabiliva, all’articolo 2, il carattere temporaneo della sede del Primo Dipartimento attribuita a Genova in attesa del completamento dei lavori di costruzione dell’Arsenale Militare Marittimo della Spezia.

Le autorità dipartimentali si trasferirono il 31 gennaio 1870, con Regio Decreto numero 5477, al termine dei lavori dell’Arsenale: “Colla data del 15 p.v. febbraio il Comando in Capo del 1° Dipartimento Marittimo avrà sede alla Spezia”. Il Contrammiraglio Carlo Cesare Cerruti assunse l’incarico alla Spezia, succedendo al Vice Ammiraglio Carlo Luongo, ultimo destinato alla sede di Genova.

I locali destinati al Comando furono inizialmente provvisori, in attesa di poter occupare - al termine dei lavori di costruzione - l’edificio ubicato in prossimità della porta principale dell’Arsenale, sulla sinistra di piazzale Bergamini, poi distrutto dai bombardamenti del secondo conflitto mondiale e non più ricostruito. I suoi resti architettonici sono oggi inglobati dal fabbricato che ospita il Museo Navale, nel prospetto rivolto verso il giardino.

Dalla Grande Guerra alla Liberazione

Il Primo Dipartimento venne distinto nel 1913 con l’aggiunta del nome della città della Spezia, per assumere poi la titolazione di Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno nel 1923. Aveva allora giurisdizione sulle regioni Piemonte, Valle D'Aosta, Lombardia, Liguria, Toscana e parte del Lazio.

Per tutta la durata della Grande Guerra il Comando della Spezia svolge un ruolo determinante nell’economia strategica generale, sia per la presenza delle industrie belliche, sia come porto mercantile e sia, infine, come centro di supporto logistico delle forze navali.

Nel 1945, dopo i drammi e le distruzioni della seconda guerra mondiale, viene rapidamente ripristinato il Comando Militare Marittimo. Il mattino dell’8 maggio 1945, tredici giorni dopo la liberazione della Spezia, il Contrammiraglio Franco Maugeri, per ordine dell’allora Ministro della Marina, Ammiraglio Raffaele De Courten, partiva da Roma con un fondo scorta di 3 milioni di lire per ripristinare le funzioni della Marina Militare alla Spezia.

Il 12 maggio il Contrammiraglio Maugeri assumeva il Comando Marina della Spezia ed emanava l’ordine del giorno n. 1 che così iniziava: “Nel riprendere per la prima volta in nome della Marina italiana possesso di questa importante base navale, il mio pensiero riconoscente si rivolge a tutti coloro, ufficiali, sottufficiali e comuni che durante il lungo e difficile periodo dell’occupazione nemica hanno svolto fattiva opera per la Resistenza e la Liberazione”.

Il contrammiraglio Maugeri, pur affrontando gravosi problemi e, talora, momenti di tensione, diede inizio alla ricostruzione della base e dell’arsenale alla Spezia, rivelatosi poi elemento trainante per la popolazione cittadina e permettendo sia alle piccole industrie di riprendersi, sia al commercio di riattivarsi. Immediatamente dopo la guerra, in attesa di definire nuovi e definitivi spazi per il Comando, il Contrammiraglio Maugeri riuscì a sistemare gli Uffici già nel maggio del 1945, utilizzando una palazzina rimasta miracolosamente intatta in prossimità dell’Albergo San Giorgio, nel quartiere del Torretto. Nel 1946 il Comando si trasferirà nel ricostruito edificio di viale Amendola, sede attuale, già utilizzato dal Comando Superiore del Corpo Equipaggi Marittimi.

Dal secondo dopoguerra ad oggi

I locali che oggi ospitano il Comando Marittimo Nord sono gli stessi occupati, fino alla fine della seconda guerra mondiale, dal Comando Superiore del Corpo Reale degli Equipaggi Marittimi, costituito alla Spezia dal 1923 dopo il trasferimento dal Ministero della Marina. L’edificio è stato costruito nel 1932 su progetto dell’ingegner Luigi Siviero; le eleganti decorazioni della facciata sono opera dello scultore spezzino Guglielmo Carro, allievo del carrarese Arturo Dazzi e autore, tra l’altro, di pregevoli opere d’arte sacra cittadine.

L’allora Comando in Capo svolgeva attività di pianificazione, coordinamento e controllo con attribuzioni nei settori operativo, logistico, amministrativo e territoriale. La zona giurisdizionale dell’allora MARIDIPART comprendeva la costa dal confine con la Francia fino alla foce del torrente Chiarone, confine storico tra Granducato di Toscana e Stato Pontificio, includendo l’arcipelago Toscano e – nell’interno – le regioni Piemonte, Val d’Aosta, Lombardia, Liguria e Toscana.

A seguito dell’applicazione del Decreto Legislativo 28 gennaio 2014, titolato “Disposizioni in materia di revisione in senso riduttivo dell’assetto strutturale e organizzativo delle Forze armate”, dal 31 marzo 2014, il Dipartimento Militare Marittimo dell’Alto Tirreno, è stato riconfigurato in Comando Marittimo Nord, assumendo la giurisdizione su di un più vasto territorio a cui si sono aggiunte le regioni Trentino Alto Adige, Veneto, Friuli Venezia Giulia, Emilia Romagna, Marche, Umbria - per la sola provincia di Perugia - e Sardegna, perdendo la competenza sulla Regione Lazio. Il Comando Marittimo Nord oggi assolve compiti nei settori logistico/territoriale, amministrativo, legale, presidio, difesa installazioni, mobilitazione/complemento delle forze, polizia militare, protezione civile, antinfortunistica e tutela ambientale, supporto operativo e tutela del segreto di Stato.