Bollettini di guerra - Azioni navali nel luglio 1915

 

4 luglio


4luglio.jpgQuesta mattina un idroplano austriaco comparve sopra Alberoni, ma bersagliato dall’artiglieria antiaerea, inseguito da aeroplani francesi ed italiani fuggì rapidamente per levante lanciando bombe che caddero innocuamente in mare.

THAON DI REVEL

 

7 luglio


7luglio.jpgUn’esplorazione in forza è stata compiuta nell’alto Adriatico nella notte scorsa. Il R. incrociatore Amalfi, che vi prendeva parte, è stato all’alba di stamane silurato da un sommergibile austriaco. La nave si è subito sbandata fortemente a sinistra. Il comandante, prima di ordinare alla gente di gettarsi in mare, ha dato il grido di: « Viva il Re! Viva l’Italia! a cui ha fatto eco tutto l’equipaggio allineato a poppa con ordine e con mirabile disciplina. Il comandante ha abbandonato per ultimo la nave, scivolando sul fianco ancora emerso dell’incrociatore, che poco dopo è affondato.
Coi nostri mezzi fu salvata la quasi totalità dell’equipaggio e degli ufficiali.

THAON DI REVEL.

 

17 luglio


17luglio.jpgStamane tre aeroplani austriaci hanno volato su Bari lanciando Complessivamente otto bombe, le quali non hanno causato danni materiali.
Vi sono stati sei morti e vari feriti.
La popolazione si è mantenuta in perfetta calma.

 

18 luglio


18luglio.jpgUno degli aeroplani austriaci che ieri gettarono bombe su Bari fu colpito, nel viaggio di ritorno, dal fuoco di fucileria e cadde in mare all’altezza di Barletta.
L’ apparecchio, raggiunto da una barca dì pescatori, nella quale avevano preso posto due soldati di fanteria, una guardia di finanza ed una guardia campestre, venne catturato insieme con i due ufficiali austriaci che lo montavano.

 

19 luglio


19luglio.jpgDalla data dell’ ultimo comunicato, 7 corrente, la Marina ha dovuto svolgere una intensa azione - talora molto ravvicinata - con navi e con mezzi aerei, contro le coste del nemico nel basso e nell’ alto Adriatico.
Sul mare possono essere indicate le seguenti operazioni compiute nell’ arcipelago dalmata: interruzioni di cavi telegrafici presso le isole che, per la loro posizione più avanzata verso la nostra sponda, costituivano efficienti stazioni di vedetta del nemico; distruzione in una di esse delle sistemazioni per il rifornimento di siluranti, della caserma e delle officine, con cattura di alcuni prigionieri.
All’alba del 18 corrente la divisione dei nostri vecchi incrociatori corazzati Varese, Ferruccio, Garibaldi e Pisani ha avvicinato le acque di Cattaro, rendendo palese la sua presenza col bombardare e danneggiare seriamente la ferrovia presso quella località. Nello stesso tempo navi sottili agivano contro Gravosa, distruggendovi il deposito macchine, caserme e vari edifici militari, ed eseguivano, mediante sbarco, una ricognizione nell’ isola di Giuppana. Le corazzate nemiche rifugiate nella base di Cattaro — le quali, benché di tipo non moderno, avrebbero potuto affrontare la nostra divisione di antichi e modesti incrociatori — non sono uscite dal porto, pur avendo le macchine pronte.
Mentre le nostre navi si allontanavano, sono state fatte segno ad attacchi di sommergibili, e la Garibaldi, dopo avere evitato un primo attacco, è stata colpita da un siluro ed è affondata. L’equipaggio si è comportato con perfetta calma e disciplina, levando più volte il grido di Viva il Re! » prima di gettarsi in mare secondo l’ordine ricevuto, ed è stato salvato nella massima parte.
Sono da annoverarsi tra le azioni aeree più notevoli:
  • bombardamento compiuto ( corrente) da un nostro dirigibile contro lo Stabilimento Tecnico Triestino, già gravemente danneggiato nella precedente incursione del giorno 4. Questa volta le bombe gettate in quell’importante cantiere hanno fatto divampare un incendio così esteso da essere ancora visibile a 40 chilometri di distanza;
  • lancio di bombe compiuto da un nostro idrovolante su cacciatorpediniere austriache raccolte nel canale di Fasana, presso Pola (14 corrente);
  • bombardamento, eseguito da due nostri idrovolanti, contro una batteria in vicinanza del faro di Salvore (14 corrente);
  • intenso bombardamento, compiuto con ottimo risultato, da un nostro dirigibile, della stazione di Grignano e degli impianti attigui della linea ferroviaria Trieste-Monfalcone (16 corrente).
Il 17 corrente un idrovolante nemico, facente parte di una squadriglia che aveva volato su Bari e Barletta, è stato catturato e con esso i due ufficiali che lo montavano.

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23 luglio


23luglio.jpgNella notte del 22 corrente un nostro dirigibile ha gettato bombe sopra San Polai e sulla ferrovia di Nabresina. Tutte le bombe sono esplose con ottimi risultati.
Un’ identica incursione aerea sulla ferrovia di Nabresina è stata da noi ripetuta la scorsa notte lanciando molto efficacemente sul bersaglio un forte peso di esplosivo.
In entrambe, i dirigibili fecero ritorno incolumi, benché fossero stati fatti segno a nutrito fuoco di cannoni e di fucili.
Stamani, all’alba, il nemico ha bombardato con cinque unità di naviglio sottile (un esploratore o quattro cacciatorpediniere) Ortona, alcuni tratti della ferrovia litoranea da Ortona a Pedaso, e l’isola di Tremiti. Solo ad Ortona si ha da lamentare la morte di un vecchio e di un ragazzo di quattordici anni. I danni al materiale sono di lieve importanza.

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26 luglio


26luglio.jpgLe operazioni navali contro la costa nemica, contemporanee a quella comunicata oggi dalla Agenzia Havas da Tolone, ebbero per obiettivo di togliere al nemico il mezzo di valersi delle isole più avanzate verso la nostra sponda, dalle quali più agevolmente potevano essere sorvegliati i movimenti delle nostre navi, e che rappresentavano stazioni di rifornimento di siluranti o di aeroplani più prossime a noi.
Fin dall’inizio delle ostilità l’isola di Pelagosa era stata più volte bombardata, ma ciò nonostante continuava a rimanere in Comunicazione ottica con la costa dalmata; cosicché fu necessario occuparla definitivamente e scovare e fare prigionieri dopo minuziose ricerche gli uomini che la presidiavano e si tenevano nascosti nelle numerose e profonde anfrattuosità di grotte dell’isola.
L’occupazione venne compiuta di nottetempo e con grande celerità dai nostri cacciatorpediniere e navi ausiliarie, perché fu necessario provvedere gli sbarcati non solo di tutto quanto occorreva per una efficace difesa, ma anche per ogni necessità della vita. I tentativi successivamente fatti dal nemico contro la nostra occupazione non hanno sortito effetto e l’isola, importante per la sua posizione strategica, è in nostro potere.
Contemporaneamente una squadriglia di cacciatorpediniere francesi, scortata ed assistita da un nostro incrociatore leggero, veniva incaricata di agire contro l’isola di Lagosta, tagliando il cavo subacqueo telegrafico o distruggendo le stazioni di rifornimento per sommergibili ed aeroplani che si sapevano essere in quell’isola. L’operazione, la quale presentava difficoltà non lievi, militari e marinaresche, fu compiuta dai cacciatorpediniere francesi con molta accortezza ed
ardimento; specialmente il Magon ed il Bisson si distinsero nel compito di tagliare il cavo e distruggere le stazioni di rifornimento. Un manipolo di marinai di quest’ultimo, sbarcato a terra, fu fatto segno, mentre era sulla via del ritorno, ad intenso fuoco di fucileria del nemico, ma sostenuto e protetto dai tiri del Magon non ebbe a lamentare che la perdita di un uomo.

 

27 luglio


27luglio.jpgUn incrociatore leggero e quattro cacciatorpediniere austriaci hanno bombardato questa mattina all’alba alcuni punti della ferrovia litoranea, adriatica tra Senigallia e Pesaro, e qualche proiettile è stato anche tirato contro le città di Fano e di Senigallia.
Quasi contemporaneamente due idrovolanti hanno lanciato bombe sopra Ancona, ma i bombardamenti tanto dal mare quanto dall’aria non hanno offeso persone, e i danni al materiale sono di cosi lieve entità da risultare trascurabili.

 

30 luglio


30luglio.jpgIl Capo di Stato Maggiore della Marina comunica:
Il nemico ha tentato ieri mattina di riprendere possesso dell’isola di Pelagosa bombardandola dal mare con due incrociatori leggeri e sei cacciatorpediniere, mentre un reparto di marinai sbarcava nell’isola.
Gli assalitori vennero respinti con perdite e alcuni furono costretti a raggiungere a nuoto le loro torpediniere. Noi avemmo due feriti.

THAON DI REVEL.