La Bandiera di guerra della Marina Militare e delle Forze Navali
Il 5 ottobre del 1911, su ordine del Governo, le unità della Squadra Navale dopo aver bombardato i forti turchi posti a difesa di Tripoli, inviarono a terra due reggimenti da sbarco costituiti da marinai delle navi presenti in zona d'operazione comandate dal capitano di vascello Umberto Cagni. Nonostante l'esiguità dei marinai sbarcati – solo 1732 uomini – la Forza da Sbarco della Marina riuscì a tenere Tripoli, nonostante alcuni contrattacchi turchi, fino all'arrivo del Corpo di Spedizione del Regio esercito il successivo 12 ottobre.
Per consentire la concessione di una decorazione al valore "collettiva" che premiasse l'eroico comportamento della Forza da Sbarco della Marina, non solo nell'occupazione di Tripoli ma nel corso dell'intera campagna, il re Vittorio Emanuele III concesse al "Corpo da Sbarco" della Regia Marina l'uso della bandiera nazionale che, in pari data, fu insignita di Medaglia d'Oro al Valor Militare. Di seguito i due decreti pubblicati sul Foglio d'Ordini Ministeriale n. 330 del 26 novembre 1911:
«Sua Maestà il Re si è degnato firmare i due seguenti decreti:
Sulla proposta del Nostro Ministro Segretario di Stato per gli Affari della Marina,
ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO:
è concesso al Corpo delle forze da sbarco della Regia Marina l'uso della bandiera nazionale conforme a quella adottata per i Reggimenti di Fanteria.
La bandiera è data in consegna al Comando in Capo delle Forze Navali.
Il predetto Nostro Ministro è incaricato dell'esecuzione del presente decreto, che sarà registrato alla Corte dei Conti.
Dato a Roma li 26 novembre 1911.
VITTORIO EMANUELE
Visto il Regio Viglietto in data 26 marzo 1833,
Sentito il Consiglio Superiore di Marina,
Sulla proposta del Nostro Ministro per la Marina,
ABBIAMO DECRETATO E DECRETIAMO:
è concessa la medaglia d'oro al valor militare alla bandiera del Corpo da sbarco della Regia Marina, per l'ardire e l'eroismo dimostrato dal detto Corpo nelle varie azioni compiute nel mese di ottobre 1911 per l'occupazione della Tripolitania e della Cirenaica.
Il presente decreto sarà registrato alla Corte dei Conti
Dato a Roma li 26 novembre 1911».
VITTORIO EMANUELE».
La cosiddetta "Bandiera d'Arma" della Marina fu istituita con il Regio decreto n. 708 pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 120 del 23 maggio 1939. Con lo stesso decreto fu concesso l'uso della bandiera nazionale alla Regia Accademia navale e al Battaglione San Marco erede delle citate Forze da sbarco del 1911 e del Reggimento Marina che, dopo essersi distinto nella difesa di Venezia, ricevette il nome del Santo protettore del capoluogo veneto. Il decreto fissava, altresì, le norme per la concessione, confezionamento, custodia e impiego delle Bandiere di combattimento e degli Stendardi delle Unità navali della Marina. Di seguito un estratto del decreto stesso:
«VITTORIO EMANUELE III
Per grazia di Dio e volontà della Nazione
RE D'ITALIA E DI ALBANIA
IMPERATORE D'ETIOPIA
Visto il R. decreto 11 aprile 1848, sull'uso della Bandiera nazionale da parte della Marina da guerra;
Visto il R. decreto 7 ottobre 1904, n. 583, che istituisce la Bandiera di combattimento per le navi da guerra, modificato dal R. decreto 15 dicembre 1912, n. 1344;
Visto il R. decreto in data 26 novembre 1911, che concede al Corpo delle Forze da Sbarco della Regia marina l'uso della Bandiera nazionale;
Vista la legge 24 dicembre 1925, n. 2264, concernente le norme per l'uso della Bandiera nazionale;
Udito il parere del Consiglio Superiore di Marina;
Sulla proposta del Duce del Fascismo, Capo del Governo,
Ministro per la Marina;
Abbiamo decretato e decretiamo:
Art. 1
La Bandiera nazionale, conforme a quella adottata dai reggimenti di fanteria concessa al Corpo delle Forze da Sbarco della Regia Marina col Nostro decreto 26 novembre 1911, è la Bandiera d'Arma della Regia marina.
Art. 2.
È concesso l'uso della Bandiera nazionale conforme a quella indicata all'articolo precedente alle seguenti unità territoriali della Regia marina:
- Regia Accademia navale;
- Battaglione San Marco.
…Omissis…
Art. 15.
Il Presente decreto abroga i Regi decreti 7 ottobre 1904 n.. 583, e 15 dicembre 1912, n. 1344, ed avrà vigore dal 24 maggio 1939-XVII.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserito nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 12 maggio 1939-XVII
VITTORIO EMANUELE».
L'originale Bandiera d'Arma della Regia Marina veniva ricostruita quale "Bandiera d'Arma della Marina Militare" con D.Lgs. del Capo Provvisorio dello Stato 1305 del 9 novembre 1947, secondo una foggia rinnovata e in accordo con i criteri del nuovo Stato Repubblicano. Nel 1949, il Presidente della Repubblica pro tempore, conferendo alla Bandiera navale l'onorificenza della Medaglia d'Oro al Valor Militare, usò per la Bandiera navale della Marina la specifica denominazione di "Bandiera di Combattimento delle Forze Navali della Marina Militare".
Il vessillo, a partire dal 1973 con l'emanazione del regolamento SMD-G-106, dall'originaria definizione di "Bandiera d'Arma" acquisiva quella definitiva di Bandiera di Guerra. A partire dal 1980, si disponeva la sua custodia presso il Comando in Capo della Squadra Navale (CINCNAV), nella sede di Santa Rosa.
Le decorazioni e le onorificenze concesse alla Bandiera di Guerra della Marina Militare e delle Forze Navali nel corso della sua storia sono qui riportate.
Le Bandiere di guerra del 1° e del 3° Reggimento San Marco.
Il 9 novembre 1917 una compagnia di marinai della difesa M.M. di Venezia dette origine al "Battaglione Marina" che andò a presidiare la zona di Cortellazzo, fra le foci del Piave e Casa Cornoldi. Il 20 novembre dello stesso anno fu costituita la "Brigata Marina" composta da un reggimento di marinai fucilieri su tre Battaglioni che assunsero i nomi di Monfalcone, Grado e Caorle, che si aggiungevano al Raggruppamento di Artiglieria di Marina ripartito in otto Gruppi. Il 20 gennaio 1918 fu costituito un quarto Battaglione, che assunse la denominazione di Golametto, mentre il 9 aprile, in seguito all'eroica morte del suo comandante, tenente di vascello Andrea Bafile, il Monfalcone assunse il nome di Bafile.
In dodici mesi di durissima lotta la Brigata Marina ebbe 384 caduti, 772 mutilati, 752 feriti e 12 dispersi. Catturò 1268 prigionieri, oltre a ingenti quantitativi di materiale e, caso unico di una Grande unità; non ebbe a lamentare alcun prigioniero. Per questo, le furono meritatamente concesse 557 ricompense al Valore Militare, di cui 4 all'O.M.S., 2 Medaglie d'Oro, 89 d'Argento, 183 di Bronzo, 121 Croci al Merito, 42 promozioni per meriti di guerra e 114 Encomi Solenni.
La Bandiera di combattimento, offerta in segno di riconoscimento dai cittadini della laguna veneta, fu consegnata solennemente al Reggimento Marina dal sindaco di Venezia in Piazza San Marco il 19 maggio 1918. L'anno successivo, il 17 marzo, in seguito alla richiesta fatta dalla popolazione di Venezia, S.M. il Re concesse al Reggimento Marina di assumere il nome di Reggimento San Marco, e la bandiera venne insignita di Medaglia d'Argento al Valore Militare.
In esito al Regio decreto n. 708 del 23 maggio 1939 fu concesso l'uso della bandiera nazionale alla Regia Accademia navale e all'allora Battaglione San Marco, erede delle Forze da sbarco del 1911 e del Reggimento Marina del 1918. Su tale base furono concesse le Bandiere di guerra al Reggimento San Marco e al Reggimento Carlotto, entrambi eredi del retaggio storico della Fanteria di Marina nell'ambito della Forza da Sbarco della M.M., con il DPR 6 maggio 2000 sotto riportato:
«IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 12 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 12 gennaio 1991, n. 13, ed in particolare, l'art 1, lettera dd);
Visto il regio decreto-legge 24 settembre 1923, n. 2072, convertito dalla legge 24 dicembre 1925, n. 226, concernente norme per l'uso della bandiera nazionale;
Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, sull'adozione di una bandiera per l'Esercito e l'Aeronautica nonché per i reparti a terra della Marina militare;
Viste le disposizioni sul servizio territoriale e di presidio (regio decreto 18 febbraio 1932; regio decreto 11 maggio 1936; atto di approvazione ministeriale 19 maggio 1973);
Visto il regio decreto 12 maggio 1939, n. 708, e, in particolare, l'art 2, con il quale viene concesso, tra l'altro, l'uso della bandiera di guerra al Battaglione S. Marco;
Visto il decreto legislativo 28 novembre 1997, n. 464, sulla riforma strutturale delle Forze armate, in attuazione del quale è stato sciolto, tra l'altro, il citato Battaglione S. Marco ed è stata costituita la Forza da sbarco della Marina militare che inquadra il Reggimento S. Marco, il Reggimento Carlotto e il Gruppo mezzi da sbarco;
Ravvisata l'opportunità di dotare i reparti di nuova costituzione di una propria bandiera;
Sulla proposta del Ministro della difesa;
Decreta:
Ai seguenti reparti della Marina militare è concessa la bandiera a fianco di ciascuno indicata:
Reggimento S. Marco: bandiera di guerra;
Reggimento Carlotto: bandiera di guerra;
Gruppo mezzi da sbarco: bandiera di combattimento.
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Dato a Roma, addì 6 maggio 2000
CIAMPI
Mattarella, Ministro della difesa».
In particolare, il Reggimento San Marco era destinatario della Bandiera di guerra del Battaglione San Marco, consegnata il 10 giugno 1965 a Napoli a bordo dell'Incrociatore Giuseppe Garibaldi, mentre la bandiera del Reggimento Carlotto venne consegnata a Brindisi, il 25 aprile 2001, dal Comune di Ceva (CN) che dette i natali al sottotenente di vascello Ermanno Carlotto, Medaglia d'Oro al Valor Militare.
Gli attuali titolari delle due Bandiere di Guerra sono il 1° Reggimento San Marco e il 3° Reggimento San Marco, naturali eredi rispettivamente dei predecessori San Marco e Carlotto.
Le decorazioni e le onorificenze concesse alla Bandiera di Guerra del 1° Reggimento San Marco sono qui riportate.
La bandiera di guerra delle Forze Aeree della Marina.
Il 30 settembre del 1920, con il R.D. n. 1438 fu istituita la Forza Aerea della Regia Marina costituita da «gli ufficiali di tutti i corpi della Regia Marina abilitati al Servizio di aeronavi e di idrovolanti e alla categoria del corpo Reale Equipaggi "Forza Aerea"»..
Il 17 ottobre successivo, con il Regio Decreto n. 1489, il Re concesse le bandiere d'arma all'Aeronautica del Regio Esercito e alla Forza Aerea della Regia Marina:
«VITTORIO EMANUELE III
Per grazia di Dio e volontà della Nazione
RE D'ITALIA
Visto il R. decreto 25 marzo 1860;
Visto il R. decreto 20 aprile 1920;
Visto il R. decreto 3 settembre 1920;
Su proposta dei Nostri Ministri segretari di Stato per gli affari della Guerra e della Marina:
Abbiamo decretato e decretiamo:
articolo unico.
E' concesso all'arma di aeronautica del Regio Esercito e alla Forza Aerea della Regia Marina l'uso della Bandiera nazionale conforme a quella adottata per i reggimenti di fanteria.
Le bandiere saranno custodite presso gli Enti che saranno designati dai rispettivi Ministeri.
Ordiniamo che il presente decreto, munito del sigillo dello Stato, sia inserto nella Raccolta ufficiale delle leggi e dei decreti del Regno d'Italia, mandando a chiunque spetti di osservarlo e di farlo osservare.
Dato a Roma, addì 20 ottobre 1920
VITTORIO EMANUELE».
Nello stesso mese, su proposta del Capo di Stato Maggiore della Regia Marina, ammiraglio Alfredo Acton, alla Bandiera d'Arma della Forza Aerea della Regia Marina fu concessa dal Re, motu proprio, la Medaglia d'Argento al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Per l'eroico ed indomito valore dei suoi combattenti; dette, sempre e ovunque, magnifico contributo di ardimento, di tenacia e di sacrificio alla causa della Patria, recando al conseguimento della vittoria il più fervido ausilio».
La Forza Aerea della Regia Marina confluì nella Regia Aeronautica al momento della sua istituzione il 23 gennaio 1923.
Attivato nel 1999, il Comando delle Forze Aeree della Marina (COMFORAER), direttamente dipendente dal Comando In capo delle Forze navali (CINCNAV) e responsabile dell'addestramento, approntamento ed impiego dei velivoli e degli elicotteri della Forza Armata, è stato istituito formalmente a far data dal 1º gennaio 2000. Il Comando, erede diretto della Forza Aerea della Regia Marina, ha ricevuto la bandiera di combattimento il 10 giugno 2005, nel corso della celebrazione della Giornata della Marina solennemente festeggiata a Napoli con una imponente parata navale. Quanto sopra, in esito al sotto riportato DPR 28 maggio 2004:
«IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 12 e 87 della Costituzione;
Vista la legge 12 gennaio 1991, n. 13, ed in particolare, l'art 1, lettera dd);
Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, sull'adozione di una bandiera per l'Esercito e l'Aeronautica nonché per i reparti a terra della Marina militare;
Vista la legge 5 febbraio 1988, n. 22, contenente disposizioni generali sull'uso della bandiera della Repubblica italiana e di quella dell'Unione europea;
Visto il decreto del Presidente della Repubblica 7 aprile 2000, n. 121, concernente il regolamento recante disciplina dell'uso della bandiera della Repubblica italiana e dell'Unione europea da parte dello Stato e degli enti pubblici;
Viste le disposizioni sul servizio territoriale e di presidio approvate dal Ministro della difesa in data 19 maggio 1973;
Considerato che il Comando delle Forze aeree della Marina Militare, costituito il 1° gennaio 2000, erede diretto della Forza aerea della Regia Marina, svolge l'importante e delicato compito di dare unità di indirizzo al settore aereo della Marina Militare;
Ravvisata l'opportunità di dotare il Comando in questione di una propria bandiera di guerra;
Sulla proposta del Ministro della difesa;
DECRETA
È concessa la bandiera di guerra al Comando delle Forze aeree della Marina Militare
Il presente decreto sarà pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Roma, addì 28 maggio 2004
CIAMPI».
Il 17 maggio del 2013 l'allora Presidente della Repubblica concesse al COMFORAER la Medaglia d'Argento al Valor di Marina con la seguente motivazione:
«Per l'encomiabile slancio, ammirevole coraggio, lucido ardimento, rara perizia marinaresca, grandissima competenza professionale, straordinaria prontezza e assoluto spirito di sacrificio con cui il personale della componente aerea della Marina, nei tredici anni dalla costituzione del Comando delle Forze Aeree a oggi, ha svolto, non esitando ad esporre la propria vita a manifesto pericolo, un'instancabile, brillante e meritoria opera al servizio della Patria e della Comunità internazionale, a sostegno del diuturno impegno della Marina Militare per la sicurezza globale e per la pace, nonché per il soccorso in mare finalizzato al salvataggio delle vite umane, dando lustro, decoro e rinnovato prestigio alla Marineria Italiana". Acque nazionali e internazionali
Territorio nazionale ed estero, 1º gennaio 2000 - 6 settembre 2012».
La Bandiera di guerra del Comando Subacquei e Incursori della M.M. (COMSUBIN)
In tutti i mari, in tutti porti, là dove l'offesa era inaspettata, o dove, reso prudente da precedenti attacchi, il nemico era ben premunito, sono penetrati gli Arditi della 10a Flottiglia MAS. Molti hanno donato la loro vita in stretta unione con l'arma che non doveva cadere in mano dell'avversario, molti non hanno trovato la via del ritorno, alcuni sono tornati per riprendere, con rinnovato ardimento la via aspra del dovere e del sacrificio. Per tale motivo con R. decreto del 10 giugno 1943 lo stendardo della 10a Flottiglia M.A.S. fu insignito della Medaglia d'Oro al Valor Militare con la seguente motivazione:
«Erede diretta delle glorie dei violatori di porti che stupirono il mondo con le loro gesta nella prima guerra mondiale e dettero alla Marina Italiana un primato .finora ineguagliato, la X Flottiglia MAS ha dimostrato che il seme gettato dagli eroi del passato ha fruttato buona messe. In numerose audacissime imprese, sprezzante di ogni pericolo, fra difficoltà di ogni genere create, così, dalle difficili condizioni naturali, come dai perfetti apprestamenti difensivi dei porti, gli Arditi dei reparti d'assalto della R. Marina, plasmati e guidati dalla X Flottiglia MAS hanno saputo raggiungere il nemico nei più sicuri recessi dei muniti porti, affondando due navi da battaglia, due incrociatori, un cacciatorpediniere e numerosi piroscafi per oltre 100.000 tonnellate.
Fascio eletto di spiriti eroici, la X Flottiglia MAS è rimasta fedele al suo motto:
"Per il Re e la Bandiera".
10 giugno 1940 -10 giugno 1943».
La suddetta M.O.V.M. passò successivamente al Raggruppamento Subacquei e Incursori (COMSUBIN), allorquando il reparto fu costituito il 15 febbraio 1960. Bandiera di guerra venne successivamente concessa al Comando con il DPR 22 maggio 1991, firmato dall'allora Presidente della Repubblica, Capitano di Fregata Francesco Cossiga.
«IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
Visti gli articoli 12 e 87 della Costituzione;
Visto il r. decreto legge 24 settembre 1923, n. 2072, convertito nella legge 24 dicembre 1925, n. 2264, contenente norme per l'uso della Bandiera nazionale;
Visto il r. decreto 10 febbraio 1932 concernente l'approvazione del regolamento sul servizio territoriale;
Visto il r. decreto 11 maggio 1936 concernente l'approvazione del regolamento sul servizio di presidio;
Visto il decreto legislativo del Capo provvisorio dello Stato 25 ottobre 1947, n. 1152, sull'adozione di una bandiera per l'Esercito e per l'Aeronautica militare nonché per i Reparti della Marina militare;
Ritenuto di dover dotare della Bandiera di Guerra il Raggruppamento Subacqueo ed Incursori Teseo Tesei della Marina Militare;
Sulla proposta del Ministro della difesa;
DECRETA
È concessa la bandiera di guerra al Raggruppamento Subacquei ed Incursori Teseo Tesei della Marina Militare
Il presente decreto sarà comunicato alla Corte dei conti per la registrazione.
Roma, addì 22 maggio 1991
COSSIGA».
Le altre decorazioni e le onorificenze concesse alla Bandiera di guerra del Comando Subacquei e Incursori sono qui riportate.