Umberto NOVARO
Capitano di vascello

Medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria 

Comandante di incrociatore leggero, dedicava tutte le sue energie spirituali e materiali alla preparazione della nave per il supremo cimento, guidandone ogni attività verso un sacro ideale di dovere e di sacrificio.
Impegnato in lungo e strenuo combattimento contro forze superiori, portava animosamente al fuoco la sua unità, infondendo nei dipendenti, con la parola e con l'esempio le sue alte doti di coraggio e di sprezzo del pericolo e continuava con implacabile volontà l'impari lotta anche quando la sua nave, immobilizzata dalle avarie e colpita a morte, era circondata dagli avversari che concentravano su di essa l'offesa con ogni arma, a distanza ravvicinata.
Ferito gravemente durante l'azione, incurante di sé, dava disposizioni per il salvataggio della gente, mentre l'unità affondava a bandiera spiegata.
Minorato dalle ferite riportate, deciso ad inabissarsi con la nave, veniva dai suoi ufficiali munito a viva forza di un salvagente e sospinto in mare.
Raccolto da unità nemica, soccombeva alle ferite dopo due giorni di sofferenze sopportate stoicamente, chiudendo in terra straniera la sua nobile esistenza tutta dedicata alla Patria.
Acque di Candia, 19 luglio 1940

Nacque a Diano Marina (Imperia) il 26 ottobre 1891. Conseguito il diploma presso l'Istituto Nautico di Imperia e chiamato alle armi per obbligo di leva, frequentò il Corso Ufficiali di complemento presso l'Accademia Navale di Livorno, conseguendo la nomina di Aspirante nel luglio 1913 e la promozione a Guardiamarina il 6 marzo 1914.
Partecipò al primo conflitto mondiale con un lungo imbarco sulla torpediniera Airone e sul cacciatorpediniere Bronzetti, espletando l'incarico di Direttore del Tiro del piccolo e medio calibro; su tali unità conseguì la promozione a Sottotenente di Vascello nel febbraio 1916 e a Tenente di Vascello nell'ottobre 1917, nonché il passaggio in s.p.e. per meriti di guerra. Nel dicembre dello stesso anno passo al Comando Difesa Traffico a Genova.
Al termine del conflitto ebbe il comando di un dragamine e, promosso Capitano di Corvetta nel gennaio 1926, nel 1931 conseguì la promozione a Capitano di Fregata. Ebbe importanti destinazioni di comando a bordo ed a terra; tra queste ricordiamo:

  • Capo Reparto del Reparto Materiali Subacquei a La Spezia;
  • Comandante del cacciatorpediniere Sella;
  • Comandante in 2a dell'incrociatore Giovanni dalle Bande Nere.

Dopo aver frequentato un Corso all'Istituto di Guerra Marittima ebbe il comando dei cacciatorpediniere Da Noli a Da Verazzano ed allo sbarco da quest'ultima unità assunse la Direzione delle Armi Subacquee a La Spezia. Promosso Capitano di Vascello nel 1938, ebbe poi il comando dell'incrociatore Bartolomeo Colleoni che condusse allo scontro navale di Capo Spada (acque di Candia) il 19 luglio 1940. Nell'impari scontro il Colleoni venne ripetutamente colpito dal fuoco dell'incrociatore Sidney, che lo immobilizzò, rendendolo inerme bersaglio dei siluri lanciati dai cacciatorpediniere Hyperion ed Ilex, che lo affondarono.Il valoroso comandante Novaro, raccolto ferito gravemente dalla nave ospedale inglese Maine, decedeva a bordo il giorno 21 successivo. Sepolto con gli onori militari nel cimitero di Alessandria d'Egitto, riposa ora nel Cimitero Militare di El-Alamein.
Altri riconoscimenti per meriti di guerra: Trasferimento in s.p.e. (D.L. 3-4-1919).