Marina Militare

La mia esperienza umana e professionale di Medico nella Forza Armata.

27 febbraio 2025 Maria Rita Agliozzo

​Mi chiamo Maria Rita Agliozzo, e sono un Ufficiale Medico della Marina Militare.   

Subito dopo aver realizzato il sogno di indossare il camice bianco, grazie al conseguimento della Laurea in Medicina e Chirurgia presso l'Università di Palermo, ho cercato di condividere la professione con un'altra grande mia passione: il mare.

Per questo, al termine di un periodo trascorso come medico di bordo sulle navi della Guardia Costiera impegnate nel Mar Mediterraneo per il soccorso in mare, ho maturato la decisione di partecipare al concorso per Ufficiale medico della Marina Militare.

Superato il concorso, ho trascorso alcuni mesi in Accademia Navale a Livorno dove ho ricevuto una formazione militare e professionale, in particolare nel campo dell'emergenza/urgenza in Accademia Navale (stage presso il DEU di Pisa, i corsi Advanced Life Support e Advanced Pre-hospital Trauma Care, Corso di Medicina di Combattimento), al termine del quale ho avuto il mio primo incarico su nave Caio Duilio, tra i più nuovi e tecnologici cacciatorpedinieri della Marina.

Su tutte le navi della Marina Militare il medico è affiancato da uno o più infermieri, con i quali si crea un legame fortissimo. Le attività dell'infermeria sono scandite dai ritmi della nave ed iniziano al mattino con l'ambulatorio dei “marcanti visita", qualcosa di simile all'ambulatorio del medico di medicina generale dove i membri dell'equipaggio riferiscono “problemi grandi e piccoli". La giornata “tipo" prosegue con altre attività: le riunioni di staff con il Comandante e gli altri Ufficiali della nave, le attività connesse con l'igiene e la profilassi di bordo: controllo delle acque; controllo degli alimenti; controllo degli ambienti di lavoro; le conferenze sanitarie al personale; il continuo addestramento in porto ed in navigazione per la gestione delle emergenze a bordo.

Emergenze reali, durante le lunghe navigazioni, non sono mancate, tutte fortunatamente risolte anche grazie al supporto della telemedicina presente a bordo. Tra i vari episodi due mi sono rimasti impressi più di altri: l'attività di soccorso svolta con nave Martinengo nel golfo di Guinea e l'attività svolta con Nave Duilio negli Stati Uniti. Nel primo caso ho soccorso un marittimo cinese su un mercantile in seguito a uno scontro a fuoco scaturito da un attacco di pirati; nel secondo caso si è trattato di un militare colpito da una emergenza cardiologica che ha necessitato di evacuazione medica d'urgenza e successivo ricovero presso l'Ospedale Celio.

Oltre alle soddisfazioni professionali ci sono le emozioni uniche e irripetibili che solo il navigare e l'andar per mare ti possono dare. Non dimenticherò mai l'emozione provata nel superare il Circolo Polare Artico con nave Alliance e nel giungere oltre l'ottantesimo parallelo, uscire in aletta di plancia e trovare davanti a me un iceberg o, come quella vissuta dopo giorni di navigazione in Oceano Atlantico, quando risalendo il fiume Hudson, siamo passati accanto alla statua della Libertà.

Ad oggi rivesto il grado di tenente di vascello e mi trovo a rivestire l'incarico di Dirigente del Servizio sanitario presso il Comando Marittimo Autonomo Ovest di Cagliari. Giornalmente con il mio team composto da 3 infermieri e un OTS svolgo le visite per i militari degli enti della Marina Militare che risiedono nel Sud Sardegna e per i militari del Corpo delle Capitanerie di Porto della Direzione Marittima di Cagliari. Faccio parte della Commissione Medica Ospedaliera del DMML di Cagliari in qualità di membro della Marina Militare. È un'attività molto stimolante e gratificante che ti permette di crescere professionalmente e umanamente, divenendo un punto di riferimento per tutto il personale militare e civile. ​