Sono
Sara Zappitello, ho 23 anni e vengo da un piccolo paese della bassa friulana,
di nome Fauglis, in provincia di Udine, con poco più di cinquecento abitanti.
Sin da piccola ho avuto vicine le altre forze armate, attraverso degli esempi
in famiglia; tuttavia la Marina risultava per me ancora tutta da scoprire, ed è
stato sorprendente apprezzarne i lati a me sconosciuti.
A
differenza di mio fratello, il quale sin da subito ha mostrato chiaro interesse
nell’arruolarsi, il mio percorso ha attraversato fasi molto diverse. Una volta
terminata la scuola superiore, infatti, ho iniziato a lavorare come commessa in
un negozio sportivo e solo due anni dopo mi sono iscritta al corso di Ingegneria
meccanica presso l’Università di Udine. All’inizio mi sembrava la scelta giusta
ma presto ho iniziato a sentire in me il bisogno di cambiare, di mettermi alla
prova uscendo dalla mia comfort zone. Spinta da queste motivazioni ho deciso di
tentare il concorso in Marina Militare come allievo ufficiale.
È
stato il 25 agosto 2024 la prima volta in cui ho varcato il cancello verde dell’Accademia
Navale. Da questa data è iniziato il tirocinio, ricco di esperienze e attività.
Solo tre settimane dopo, il sogno che tanto desideravo è poi diventato realtà: sono
diventata Allievo Prima Classe e, dopo l’assegnazione dei corpi, sono entrata a
far parte del Genio Infrastrutture.
Da
quel momento nulla sarebbe stato più come prima: l’ingente numero di attività
da svolgere, che nei giorni afosi e caldi di tirocinio sembravano così distanti
da me, con il passare del tempo sono diventate pura quotidianità, e intanto iniziavo
a sentirmi parte di qualcosa.
Il 7 Dicembre, il giorno del nostro Giuramento, è
stato poi il vero momento in cui sono entrata ufficialmente nella grande
famiglia della Marina Militare: l’emozione di aver gridato “lo giuro” assieme a
coloro che ben presto sarebbero diventati fratelli, vestendo la storica divisa
dell’Accademia, è stato indescrivibile e ha reso orgogliosa me e la mia
famiglia.
A seguito delle due settimane di licenza natalizia, nella quale ho
sperimentato per la prima volta la gioia di rivedere casa dopo mesi di assenza,
sono tornata a Livorno, dove ho affrontato prima vera prova: gli esami della
prima sessione. Superato questo scoglio, l’anno accademico è proseguito,
intermezzato dalla settimana di addestramento con la Brigata Marina San Marco a
Massafra, dove ho avuto la possibilità di mettere alla prova le mie capacità
fisiche ma anche di conoscere ancora meglio i miei colleghi e me stessa.
A
seguito di questa settimana, abbiamo iniziato la prima parte della Campagna d'Istruzione su nave Vespucci, un mese intenso che mi ha permesso di conoscere la
vita di bordo, e che ha rappresentato per me il primo vero contatto con il mare.
Ritornati nel Piazzale dell’Accademia, gli esami erano alle porte: mi aspettava
l’ultimo sforzo prima di partire per la Campagna d'Istruzione su nave Trieste. Nonostante
la stanchezza e la fatica psicologica, sono riuscita ad affrontare al meglio
questo periodo, impegnandomi al massimo e ottenendo i risultati che mi ero
prefissata.
Nave
Trieste, che avevo visto per la prima volta
alle prove del giuramento, è stata lo scenario di molti eventi significativi
che hanno caratterizzato gli ultimi gradini di un anno lungo e faticoso. La
Campagna d'Istruzione è dura e la stanchezza una compagna costante, compensata
però dalla voglia di imparare e sfruttare ogni singolo momento su questa nave,
simbolo di modernità e avanguardia. Essendo parte del corpo del Genio Marina sono
stata a stretto contatto con il Direttore di Macchine e gli altri ingegneri di
bordo con il loro staff, esplorando la sala macchine, la centrale operativa di
piattaforma e molto altro ancora.
L’idea
di poter contare sempre su gli altri e di poter appartenere a un corso è stata
uno dei motivi che mi ha spinto a entrare in Marina, ed è stata coronata poi
con la nascita del corso, avvenuta nella tratta tra Izmir e Alessandria
d’Egitto. Tutta la classe chiusa per tre giorni in un unico locale della nave,
la cosiddetta “terza squadra”, si è infatti data il nome di KYDOIMOS, dal greco
“fragore della battaglia”, prendendo come motto “EX FRAGORE FULGOR”, dal
tumulto la luce.
Dopo
aver girato Francia, Spagna, Portogallo, Sud Italia, Grecia, Turchia e Egitto,
le ultime tappe italiane, tra cui Portoferraio, in cui è avvenuta la
tanto agognata cerimonia di passaggio di grado. Da qui, solo una settimana dopo inizierà
un nuovo capitolo, la seconda classe, che nuovo inizio di una serie di infinite
avventure tutte da vivere, pieni di consapevolezza e maturità.