La stella Sirio (α Canis Major, conosciuta anche come la Stella del Cane) è la stella più luminosa del cielo notturno e può essere vista da tutte le regioni abitate della Terra e, nell'emisfero nord, è uno dei vertici del cosiddetto Triangolo Invernale Nel tempo diverse culture hanno associato un significato particolare a Sirio. Essa fu adorata nella valle del Nilo molto prima che Roma fosse fondata, e molti templi degli antichi Egizi furono costruiti orientandoli in modo che la luce della stella potesse illuminare i loro altari interni. Il calendario egizio fu basato sul sorgere eliaco di Sirio, evento che si manifestava poco prima dell'annuale piena del Nilo e dell' equinozio di primavera.
Nella mitologia greca, il cane di Orione divenne Sirio ed i Greci associarono Sirio con il caldo dell'estate. Il nome Sirio deriva da Seirios, che significa "lo scottatore". Nella storia sono tre le unità della Marina Militare che hanno avuto lo stesso nome.
La Torpediniera Sirio classe “Aldebaran” fu varata nel 1883 dal cantiere Thornycroft di Londra e consegnata alla Regia Marina il 19 Giugno dello stesso anno. Svolse la sua attività spaziando dal mare Rosso ai bacini nazionali operando come unità per la difesa costiera sino alla radiazione avvenuta il 18 marzo 1909. La seconda unità a portare questo nome entrò servizio tra il 1905 e il 1906 operando nella 1° Squadriglia Torpediniere con la quale fu impegnata nella la guerra italo-turca lungo le coste africane ove catturò un veliero egiziano, partecipando al bombardamento di Prevesa per poi operare nel Dodecanneso e nei porti greci, dai quali effettuò numerose missioni di vigilanza al traffico e scorta alle navi maggiori. Gli ultimi anni di vita la videro quale nave Scuola per i meccanici nella città di Venezia fino al 1923, anno della sua radiazione. La terza unità a portare il nome Sirio fu la Torpediniera classe “Spica” consegnata alla Regia Marina il 24 Aprile 1936. iniziando ad operare nel Dodecanneso con la 10^ Squadriglia.
Nel periodo bellico svolse compiti di scorta ai convogli ed alla occupazione di Creta . Dopo l’armistizio partecipò al recupero delle truppe italiane in Corfù.. Conclusosi il conflitto fu ammodernata ed impiegata per addestramento sino alla radiazione nell’ Ottobre 1959.
L’attuale Nave SIRIO è stata varata l’11 Maggio 2002 presso i cantieri Fincantantieri di Muggiano (SP) ed è stata consegnata alla Marina Militare il 30 Maggio del 2003, è la prima di due Unità per il pattugliamento d’altura ordinate a Fincantieri dal Ministero dei Trasporti e della Navigazione, in linea con la legge 413/98 che prevede il servizio di vigilanza sulle attività marittime ed economiche sottoposte alla giurisdizione nazionale nelle aree situate al di là del limite esterno del mare territoriale e l’esecuzione di operazioni di lotta all’inquinamento ed al soccorso.
L’Unità è della tipologia “pattugliatori”, ma realizzata a partire dalla stessa configurazione di base delle “Nuove Unità Minori Combattenti” (Classe “Comandanti”), con le quali condividono logistica, interoperabilità e caratteristiche del sistema di combattimento (SDC) e sistema integrati di telecomunicazioni (SIT).
Al termine dell’addestramento e dei test di piattaforma e sistema di combattimento, ha iniziato ad operare nell’ambito del Comando delle Forze per la Sorveglianza e Difesa Costiera in Augusta , svolgendo attività di vigilanza pesca, pattugliamento delle aree di interesse nazionale ed, inoltre, addestramento alle operazioni antinquinamento.
Le sue caratteristiche tecniche, il moderno concetto di abitabilità ed ergonomia degli ambienti e la specificità dei suoi compiti, hanno acceso l’interesse di varie marine straniere per le quali ha svolto delle dimostrazioni in Italia ed all’estero. Le caratteristiche di spinta automazione ed informatizzazione di tutti i sistemi di piattaforma e combattimento, consentono la condotta delle attività operative con un equipaggio ridotto ed addestrato all’assolvimento di tutto il ventaglio di operazioni cui è chiamata ad operare.
La flessibilità che la contraddistingue la caratterizza anche come ideale strumento per la formazione in mare di comandanti ed equipaggi.
CAPACITA’ ANTINQUINAMENTO
- CONTENIMENTO: Le Unità sono dotate di 250 metri di barriere galleggianti pneumatiche (25 elementi modulari, di 10 m ciascuno). Tali barriere sono impiegate per circoscrivere le sostanze inquinanti in superficie consentendone quindi la rimozione meccanica. Ad ogni elemento gonfiabile corrisponde una barriera immersa di 60 cm. Le dimensioni e le caratteristiche di questo modello di barriere lo rendono efficace per altezze delle onde inferiori a 60 cm. Ciascuna Unità Navale è dotata di due imbarcazioni ausiliarie a idrogetto impiegate per trainare le barriere in mare al fine di facilitare il contenimento delle sostanze inquinanti.
- RIMOZIONE DELLE SOSTANZE INQUINANTI: Per il recupero delle sostanze oleose dalla superficie marina è impiegato un apparato skimmer a dischi rotanti (DISCOIL). Le Unità sono dotate di 6 casse per l’accumulo a bordo delle sostanze recuperate dalla superficie. La capacità di stivaggio complessiva è di 330 m3. La portata di recupero varia tra 30 e 50 m3/h, a seconda del tipo di sostanza, della viscosità, della temperatura e dello stato del mare.
- DISPERSIONE CON SOSTANZE CHIMICHE: Le Unità sono equipaggiate anche con un sistema per lo spargimento di agenti chimici disperdenti sull’area inquinata. Il sistema è costituito da due tubazioni estensibili posizionate sui due lati della prora e dotate di spruzzatori. Possono essere conservati a bordo fino a 32 m3 di disperdente.
- LABORATORIO ANALISI: A bordo è installato un laboratorio chimico per l’analisi speditiva delle sostanze inquinanti recuperate dalla superficie. I campioni vengono raccolti mediante sonde oceanografiche e bottiglie niskin, dopodichè essi vengono analizzati tramite la combinazione con vari reagenti. I dati sono infine elaborati attraverso uno specifico software. Per l’impiego del laboratorio deve essere appositamente imbarcato un team di personale specializzato.