Dal varo ad oggi, il Pattugliatore Vega è stato impiegato in attività di Vigilanza Pesca, Ricerca e Salvataggio della Vita Umana in Mare (S.A.R), Controllo dei Flussi Migratori, in operazioni per il contrasto dell’inquinamento marittimo, in sessioni di Scuola Comando e campagne addestrative a favore dei frequentatori dell’Accademia Navale.
L’Unità, concepita prevalentemente per assolvere ai compiti di contrasto dell’inquinamento marittimo è stata protagonista durante il soccorso alla Petroliera Haven in Mar Ligure, nel 1992, contribuendo in maniera determinante al contenimento del petrolio sversato in mare, limitando l’impatto disastroso che tali sostanze nocive avrebbero avuto sull’eco-sistema marino.
Gli anni successivi hanno visto il Pattugliatore Vega impegnato nelle acque del Canale di Sicilia in attività di pattugliamento per il controllo dei flussi migratori e nelle operazioni di vigilanza sul rispetto delle leggi nazionali sulla pesca e la salvaguardia degli interessi nazionali. In quest’ambito, diversi sono stati gli interventi a difesa dei pescherecci nazionali, come, ad esempio nel 1992, quando il Pattugliatore Vega riuscì a sventare il sequestro del motopeschereccio Cesare Augusto e, qualche anno più tardi, della Annie Russo, entrambi tentati da Motovedette Tunisine.
L’Unità, negli anni, è stata coinvolta in innumerevoli operazioni di Ricerca e Salvataggio della Vita Umana in Mare (S.A.R) a favore di imbarcazioni di migranti in difficoltà. Fra le principali si annoverano quella del febbraio 2014 quando, in pattugliamento nelle acque a sud dell’Isola di Lampedusa nell’ambito dell’Operazione Mare Nostrum, il Pattugliatore Vega ha contribuito a soccorrere 1123 naufraghi provenienti dal Nord Africa; oppure quella del novembre 2014, quando l’Unità, inserita nel dispositivo dell’Operazione J.O. TRITON dell’agenzia europea FRONTEX, ha portato in salvo 575 profughi siriani, rimorchiando in porto la nave mercantile “ST. JOHNES” su cui erano rimasti alla deriva in serio pericolo di naufragio e quella del maggio 2015 quando, in pattugliamento nelle acque dello stretto di Sicilia con la missione di Vigilanza Pesca, il Pattugliatore Vega ha contribuito a soccorrere 1628 naufraghi provenienti dal Nord Africa.
Nell’ambito delle attività addestrative è impegnata su più fronti: nelle Sessioni della Scuola Comando Navale, a disposizione dei Tenenti di Vascello prossimi ad assumere per la prima volta il ruolo di Comandante; nella formazione degli Ufficiali neo-imbarcati che devono conseguire l’Abilitazione alla Guardia in Plancia Operativa e negli imbarchi estivi degli Ufficiali e Allievi frequentatori dell’Accademia Navale. Negli anni il Pattugliatore Vega ha partecipato a diverse esercitazioni, nazionali ed internazionali, fondamentali per il mantenimento degli adeguati standard di addestramento per l’ equipaggio e per sviluppare le capacità e le tecniche di intervento in caso di incidenti e disastri ambientali. Grazie ad esse e alle numerose attività svolte, da quasi venticinque anni il Pattugliatore Vega ricopre un ruolo da protagonista nello scenario operativo del Mar Mediterraneo.
Il Crest:
Il crest di Nave Vega è costituito da un logo in bronzo contornato da un motivo di cima, suddiviso in due terzi di cielo ed un terzo di mare raffigurante:
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in alto a destra, la costellazione della LIRA (compresa la stella Vega);
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in alto a sinistra la dicitura α LIRAE;
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in basso, centrato, la dicitura in carattere romano, N A V E
V E G A;
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all'orizzonte il profilo dell'Unità che solca il mare.
Il Logo è sormontato da una corona navale rostrata, anch'essa in bronzo, che segue il motivo circolare del logo, e nella parte inferiore è arricchito da un nastro bronzeo riportante il motto dell'Unità: “Sempre e ovunque”. Il Crest è sormontato dalla corona navale rostrata, emblema di onore e di valore che il Senato romano conferiva ai duci di imprese navali, conquistatori di terre e città oltremare.
Corona, logo e motto sono uniti in un'unica fusione e collocati su di uno scudo di legno brunito.