Lunedì - Un violento nubifragio si abbatte in mattinata sul Golfo di Napoli provocando crolli e devastazioni con più di cento vittime: le località più colpite sono l’isola d’Ischia (17 morti) e la costiera amalfitana - Cetara (111 morti) e Maiori (18 morti) fra le più danneggiate.

Immediato l’intervento della Marina: da Napoli accorrono sul posto per i primi soccorsi l’incrociatore torpediniere Urania, la torpediniera costiera 134 S e la cannoniera Guardiano che saranno seguiti nei giorni successivi da altre unità inviate da Gaeta, da Civitavecchia e da Spezia che si suddivideranno fra le varie località colpite: corazzata Napoli, ariete torpediniere Coatit, avviso Marcantonio Colonna, torpediniere Olimpia, Pegaso, Orfeo, Pallade, Cigno, Canopo, Serpente, 98 S, 127 S e rimorchiatore d’alto mare Ercole.

In particolare le torpediniere d’alto mare Orfeo e Olimpia imbarcheranno in serata ad Anzio il Re, il duca d’Aosta e il ministro dei Lavori pubblici Ettore Sacco che porteranno a Napoli per poi, il 26 e il 27, trasferirli sui luoghi colpiti dalla violenta calamità naturale, di cui il Re voleva prendere diretta visione. Le ultime unità lasceranno l’area del Golfo tra l’1 e l’8 novembre.

Missione umanitaria che trova la Marina da subito in prima linea ad operare i primi soccorsi alle popolazioni colpite in località che le devastazioni alla viabilità rendevano difficile l’accesso da terra. Trasporto soccorritori, sgombero dei feriti, ricerca sotto le macerie di eventuali sopravissuti, furono le operazioni cui i marinai parteciparono con altruismo e sacrificio. Altra pagina di benemerita attività della Marina ascritta a riconoscimento nazionale.