Marina Militare


L’importante scoperta è stata realizzata dai  cacciamine Rimini e Gaeta della Marina Militare, durante un’attività di sorveglianza dei fondali nel Mar Tirreno presso l’isola di Capraia...

3 agosto 2018 Antonio Dell'Anna

​Il sommergibile Alberto Guglielmotti era alla sua prima uscita in mare per trasferirsi da La Spezia a Brindisi per ricongiungersi alla 2^ flottiglia sommergibili e iniziare così la sua attività operativa nell'alto Adriatico.  Aveva appena completato la fase degli allestimenti e di addestramento ed era pronto per missione.

Due errori fatali nel corso del suo trasferimento ne hanno segnato il destino. Partito da La Spezia nel pomeriggio del 10 marzo 1917, dopo poche ore di navigazione, prima delle 22 dello stesso giorno, il comandante avvista una sagoma di una nave che inizialmente attribuisce alla motocannoniera Cirenaica, unità della Regia Marina che avrebbe dovuto scortarlo fino a Brindisi. Nella fase di avvicinamento si accorge dell'errore e cerca di disimpegnarsi ma, e quì il secondo errore fatale, dall'altra parte la cannoniera inglese Cycleman scambia il Guglielmotti per una unità tedesca e apre il fuoco con i cannoni di bordo, colpendolo. Non soddisfatti, gli inglesi puntano la prora sul sommergibile e lo speronano. Il Guglielomotti affonda in pochi minuti portando con sé 14 dei 39 membri dell'equipaggio. Solo dopo il recupero dei superstiti gli inglesi si resero conto dell'errore ma ormai era troppo tardi.

A distanza di oltre 100 anni, su indicazioni dell'Ufficio Storico e dell'Istituto Idrografico, entrambi della Marina Miitare, i cacciamine Rimini e Gaeta , già in mare per attività di sorveglianza dei fondali nel Mar Tirreno presso l’isola di Capraia, hanno localizzato e identificato il relitto del sommergibile Alberto Guglielmotti, affondato nel marzo del 1917.

Il sommergibile è stato in un primo momento localizzato dal cacciamine Gaeta ad una profondità di circa 400 metri, in una posizione correlabile con quella nota al momento del suo affondamento. Successivamente la conferma del relitto del Guglielmotti è arrivata grazie all'investigazione di nave Rimini che con il veicolo Multipluto ha ripreso il battello, adagiato sul fondo, mostrando inconfutabilmente la corrispondenza con i dettagli costruttivi. Le immagini hanno inoltre confermato lo speronamento avvenuto ad opera della cannoniera inglese.

In precedenza, il cacciamine Gaeta ha anche localizzato il relitto del HMS Saracen, sommergibile inglese affondato da due corvette italiane durante la seconda Guerra Mondiale già identificato nel corso di una spedizione subacquea da parte di soggetti privati nel 2015.

Il ritrovamento del sommergibile Guglielmotti conferma l’efficacia operativa dei nuovi veicoli subacquei in dotazione alla Marina Militare capaci di operare a quote profonde e utilizzabili anche sui cacciamine che dovranno sostituire le ormai datate unità della classe Lerici/Gaeta. L’attività condotta dimostra come le capacità militari possono essere messe a disposizione della ricerca subacquea, anche per una ricostruzione storica degli eventi, nell’ambito delle funzioni duali e complementari della Forza Armata.

Questa nuova metodologia di investigazione apre un nuovo capitolo sulle indagini a quote profonde ed amplia gli scenari (militari e non) nei quali, i cacciamine della Marina Militare, possono operare inquadrandosi in un più ampio programma di esplorazione e ricerca dei fondali marini.

La scoperta ha infine ridato voce al coraggio e alla dignità di quegli uomini che oltre cento anni fa servirono il Paese fino all’estremo sacrificio.