Marina Militare

Quest’anno è stato solo il primo dei tanti capitoli che creeranno il grande libro della mia vita in Marina e so per certo che ci sono ancora molte pagine da scrivere.

19 settembre 2025 Giulia Angemi

Perché hai deciso di entrare in Marina? Forse è la domanda che ti verrà posta più di frequente se scegli di intraprendere un percorso in Forza Armata, specialmente se provieni da una città che non è bagnata dal mare. La verità è che non ci sono risposte giuste, al contrario va apprezzato quanto possano essere diverse le ragioni che hanno spinto ragazzi e ragazze come me a dare una svolta di questo tipo alla propria vita.

Io sono Giulia Angemi, una ragazza ormai ancora per poco diciannovenne, che a 16 anni ha intrapreso la scelta inusuale di entrare in Marina, attraversando per la prima volta il cancello verde della Scuola Navale Militare Francesco Morosini di Venezia, non tanto per un’innata passione quanto per immergersi in una nuova esperienza.

Esatto, la vita monotona nel mio piccolo paesino in provincia di Lodi stava diventando stretta e dunque ho deciso di sperimentare qualcosa di diverso.

Il Morosini mi ha insegnato tanto in ambito militare ma soprattutto mi ha educato ai valori quali il rispetto, la fiducia, l’amore per la Patria e lo spirito di corpo e sì, mi ha dato tutte le buone ragioni per scegliere di continuare il mio percorso diventando un allievo dell’Accademia Navale. È stato così che ormai un anno fa, ho attraversato di nuovo un cancello verde, ma questa volta a Livorno.

I primi momenti in Accademia non si scordano facilmente: giornate intensissime dove ci sono così tante cose da fare e da imparare che improvvisamente una mattina apri gli occhi e ti rendi conto che la tua vita ha avuto un cambiamento radicale, ma tutto sembra essere diventato la normalità. Il primo periodo corre veloce e tra pomeriggi di marcia e di studio presto ci siamo trovati schierati, al fianco di quelli a breve sarebbero diventati fratelli e sorelle, a giurare a gran voce fedeltà alla Repubblica Italiana. Il brivido che provoca urlare “LO GIURO!” ti scorre lungo le vene, ti rende fiero e cosciente di quanto i sacrifici fatti siano stati ripagati.

A questo punto solo poche fredde settimane di dicembre ci separavano dalla tanto attesa licenza di Natale. Ritornare a casa dopo 4 mesi e rivedere la famiglia e gli amici è stata una bellissima sensazione e allo stesso tempo mi ha fatto capire quanto io fossi cresciuta in un periodo così breve. Terminata l’euforia successiva al giuramento e ricaricate le energie siamo tornati alla routine di sempre con sveglia, sport, lezioni e studio, tra un’assemblea e l’altra nel “sacro piazzale” dell’Accademia Navale. Essendo entrata in Accademia solo qualche mese dopo aver conseguito la maturità non avevo avuto esperienze universitarie precedenti, nonostante ciò, mi sono subito trovata bene con lo studio delle materie giuridiche proprie del mio indirizzo di studi, il che mi ha facilitato nella preparazione degli esami.

Le lezioni da seguire infatti si distinguono in base al Corpo assegnato all’inizio dell’anno accademico, nel mio caso io che faccio parte del Corpo del Commissariato sto seguendo il corso di laurea in Giurisprudenza. Oltre alle lezioni e alle svariate attività sportive garantiteci nel corso della giornata, durante l’anno ho potuto vivere diverse esperienze fuori dall’Accademia, come la settimana presso la Brigata Marina San Marco, dove abbiamo imparato l’arte del comando e sperimentato attività come la topografia, il poligono e il maneggio armi, e la Campagna d'Istruzione a bordo prima di Nave Vespucci, nella tratta finale del giro del mondo, e poi su Nave Trieste, la più grande e recente nave della Marina Militare, dove noi allievi abbiamo avuto la possibilità di mettere in pratica quel che abbiamo imparato durante l’anno e toccare con mano la nostra futura vita lavorativa. Mentre scrivo questo articolo ci troviamo a largo dell’Egitto per partecipare insieme alla Brigata Marina San Marco all’esercitazione Bright Star.

Durante questi due mesi estivi abbiamo toccato diversi porti sulle coste del Mar Mediterraneo e abbiamo avuto occasione, oltre che di apprendere culture e tradizioni diverse dalle nostre, di scoprire alcune caratteristiche del nostro lavoro che non si ha modo di imparare restando a terra. Personalmente ho lavorato al fianco del Commissario di bordo e del suo staff, potendo toccare con mano l’importante ruolo che svolge a bordo.

A mio parere la Campagna d'Istruzione è la più grande opportunità che si possa avere dal punto di vista di un allievo, poiché ti fa capire se effettivamente quello per cui ti stai formando corrisponde con quello che vuoi fare nel tuo futuro. Ciò che però più mi resterà impresso nella mente e nel cuore dopo questo periodo in mare sarà la nascita del nostro corso, il corso “KY∆OIMO∑”. Una delle tradizioni più belle dell’Accademia, infatti, è la famigerata “terza squadra”, un periodo di 3 giorni in cui tutta la classe si riunisce per scegliere i propri nome, motto e grido, sigillando tutto nella bandiera, un segno che rimane tra le mura e nella storia dell’Istituto.

Quest’anno è stato solo il primo dei tanti capitoli che creeranno il grande libro della mia vita in Marina e so per certo che ci sono ancora molte pagine da scrivere.