La sorveglianza marittima è una delle attività di base della Marina Militare. Particolare importanza è rivestita dal controllo dei flussi migratori, con l’impiego di tutti i mezzi navali e aerei della Forza Armata, che forniscono un indispensabile contributo alle attività marittime e alla salvaguardia della vita umana in mare.
Originariamente le coste nazionali interessate al fenomeno dei flussi migratori sono state quelle pugliesi; successivamente gli sbarchi hanno investito le coste calabro ioniche e siciliane. Il Canale di Sicilia (e quindi alle oltre alle coste siciliane anche le isole Lampedusa, Pantelleria e Lampione) è poi diventato tristemente famoso per gli innumerevoli naufragi che hanno causato la morte di tanti migranti.
Oggi il fenomeno non è circoscritto soltanto al Canale di Sicilia.
Spesso gli interventi si trasformano in vere e proprie operazioni di salvataggio, sia a causa delle condizioni sanitarie in cui versano i migranti che per la precarietà dei mezzi utilizzati.