Nella seconda metà del 1800, quando era possibile calcolare la longitudine solamente confrontando l’ora locale con quella del meridiano di  riferimento, il tempo era davvero prezioso.
E quanto più gli orologi erano precisi tanto più erano pregiati.
Nel 1872, all’epoca della sua fondazione, fra i compiti dell’Istituto Idrografico c’erano anche la determinazione e la conservazione del tempo.
Alla determinazione del tempo si procedeva attraverso l’osservazione stellare, grazie ai cosiddetti “strumenti dei passaggi” installati nell’osservatorio astronomico-geodetico.
Alla conservazione del tempo provvedevano precisissimi pendoli astronomici fondamentali, custoditi nella sala creata dall’ammiraglio Magnaghi nel 1883.
L’Istituto Idrografico si faceva carico anche della segnalazione del tempo, con lo sparo a salve di un colpo di cannone sistemato a Forte Castellaccio e comandato elettricamente da un segnale inviato da uno dei pendoli campione.

Lo stesso pendolo veniva usato per comandare l’accensione di un faro elettrico di notevole potenza, sistemato sul semaforo di San Benigno e visibile a grande distanza. Il faro si accendeva a ore fisse e ben determinate, per cinque minuti esatti, dando così la possibilità alle navi in banchina e ai cittadini, di controllare i propri orologi.

Nel 1915 si aggiunse un terzo collegamento, che faceva scattare la sfera dei secondi dell’orologio elettrico sistemato dal Comune di Genova sotto i portici della centrale Via XX Settembre.
La sala della conservazione del tempo era meta degli ufficiali delle navi militari e mercantili ferme in porto per controllare lo scostamento dei loro orologi di bordo da quelli campione. La differenza veniva accuratamente annotata su un taccuino di marcia del cronometro di bordo, che non veniva mai separato dallo strumento.
Una volta in mare, lo scostamento che si misurava, in tempo, fra l’ora indicata dall’orologio e l’ora del passaggio del sole al meridiano della nave, punto di massima altezza del sole misurata con il sestante, consentiva il calcolo della longitudine da parte degli equipaggi delle navi.