Sotto l'immensa superficie dei mari e degli oceani, che ricopre circa il 70% del nostro pianeta, si sviluppa la dimensione subacquea, un volume dall'enorme potenziale, particolarmente rilevante per Paesi a vocazione marittima come l'Italia. Questa dimensione custodisce infrastrutture strategiche, risorse energetiche e minerarie. Inoltre, il mare fornisce una fonte essenziale di sostentamento alimentare grazie alla pesca e conserva un patrimonio archeologico e di biodiversità inestimabile.

Nonostante la sua rilevanza, gran parte della profondità degli oceani rimane inesplorata, con potenziali nuove specie, ecosistemi unici e risorse minerali da scoprire. E' in atto una vera e propria “corsa all'oro oceanico" per l'estrazione di fonti di energia fossile e di metalli e terre rare dalle profondità marine. L'importanza crescente della dimensione subacquea è testimoniata anche da due macro dati: 43 dei 162 Paesi costieri possiedono flotte di sottomarini. Inoltre, il mercato globale dei sistemi robotici subacquei, stimato a tre miliardi di dollari, è previsto quadruplicare entro il decennio, con un significativo aumento nel numero di droni sottomarini in grado di operare a grandi profondità. Tuttavia, l'accessibilità crescente degli spazi subacquei ha portato a minacce emergenti contro le infrastrutture critiche, quali le linee di approvvigionamento energetico, i cavi di comunicazione e le piattaforme estrattive. 

Le esplosioni dei gasdotti Nord Stream nel Mar Baltico hanno evidenziato la vulnerabilità di queste infrastrutture, rendendo la loro protezione una priorità politica e portando alla necessità di sviluppare capacità per le cosiddette seabed operations, operazioni che richiedono un approccio multidimensionale e la collaborazione tra vari soggetti, inclusi enti statali, operatori del settore energetico e delle comunicazioni, partner internazionali.

In questo contesto, la Marina Militare svolge un ruolo cruciale attraverso operazioni come Mediterraneo Sicuro e Fondali Sicuri, volte a proteggere gli interessi strategici nazionali impiegando uno strumento marittimo bilanciato e tecnologicamente avanzato composto da navi, sottomarini, cacciamine, unità idro-oceanografiche, forze speciali, veicoli subacquei sia autonomi che pilotati a distanza, assetti dell'aviazione navale. In particolare, la flotta di 8 sottomarini, inclusi i moderni U212A dotati di sistemi di propulsione indipendente dall'aria, è essenziale per la sorveglianza della dimensione subacquea anche in chiave di seabed operations. I 9 cacciamine, equipaggiati con sonar ad alta definizione e droni subacquei, svolgono un ruolo chiave nella mappatura delle infrastrutture subacquee. Le navi idro-oceanografiche, infine, contribuiscono significativamente alla conoscenza dell'ambiente sottomarino, collaborando inoltre con centri di ricerca sia nazionali che internazionali. Tuttavia, i mutamenti del quadro geopolitico internazionale e la rapida evoluzione tecnologica hanno spinto la Marina a sviluppare nuove capacità subacquee flessibili e sostenibili. 

Questo impegno è evidente nella riorganizzazione dello Stato Maggiore della Marina, con la creazione dell'Ufficio Generale Spazio e Innovazione e la ridenominazione del Reparto Sommergibili in Reparto Sommergibili e Dimensione Subacquea. Il programma di innovazione include i nuovi sottomarini U212NFS, i cacciamine di nuova generazione e una nuova classe di unità polivalenti per la sorveglianza della dimensione subacquea. 

​La Marina investe anche nella robotica sottomarina, con lo sviluppo di veicoli subacquei per migliorare la sorveglianza e la protezione delle infrastrutture marine. In un'ottica di medio e lungo termine, sono allo studio anche l'applicazione di tecnologie quantistiche e di intelligenza artificiale per migliorare le comunicazioni subacquee e l'uso di meta materiali per ridurre la segnatura acustica dei futuri sottomarini. Questi studi si concretizzano nel progetto Next Generation Submarine, che mira a far evolvere i sottomarini verso il concetto di Underwater Capability Carrier.​

Per supportare l'impegno nell'innovazione tecnologica è essenziale la collaborazione con l'industria nazionale e il mondo accademico. In tale contesto, il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, inaugurato nel 2023 alla Spezia, ponendosi quale modello virtuoso di collaborazione pubblico-privata e militare-civile, funge da hub per lo sviluppo di tecnologie subacquee e, operando anche in sinergia con le capacità già esistenti, quali il Centro di Supporto e Sperimentazione Navale della Marina e il CMRE della NATO, mira a consolidare l'Italia come leader nell'innovazione subacquea. Inoltre, la crescente antropizzazione della dimensione subacquea rende necessaria una governance adeguata a garantire la sicurezza della navigazione, delle infrastrutture, degli operatori e dell'ambiente.

A tal proposito, il Piano nazionale del Mare prevede l'istituzione, entro il 2024, di un'Autorità per il controllo delle attività subacquee, al cui processo di costituzion

e la Marina partecipa attivamente. Tra le capacità già disponibili, la Centrale Operativa Sommergibili di CINCNAV – per impiego sottomarini La Marina Militare con il suo impegno dimostra versatilità nel fronteggiare le nuove sfide della dimensione subacquea tra le quali la rapida evoluzione delle dinamiche geopolitiche e tecnologiche che esigono un continuo aggiornamento delle capacità e degli strumenti disponibili.

È pertanto fondamentale un'azione propulsiva verso l'innovazione, aggregando competenze e risorse per mantenere il Paese all'avanguardia nel settore subacqueo. Solo l'impegno congiunto tra Marina Militare, industria e ricerca può garantire all'Italia un ruolo di leadership nella gestione sostenibile e sicura degli spazi subacquei.


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