Marina Militare

La storia goliardica del grande condottiero che protesse la nave dalle insidie della guerra

19 aprile 2019 Natalia Marra

I marinai di ogni epoca hanno spesso dato interpretazioni suggestive di episodi ed eventi, nel tentativo di “governarli” a loro vantaggio, dando spesso origine a leggende e miti. E’ questo il caso della leggenda dei “Centum Oculi” legata al motto non ufficiale dell’incrociatore Montecuccoli. Il motto, anagramma della parola Montecuccoli, nome del condottiero seicentesco Raimondo Montecuccoli, rappresentava l’augurio e, al contempo, l’invocazione di essere protetti da cento occhi: centum oculi vigilant pro te. La frase beneaugurante era stata posta al di sopra del quadro raffigurante il condottiero a cui era stata intitolata la nave. Il dipinto faceva bella mostra di sé nel quadrato ufficiali dell’incrociatore, varato a Genova il 2 agosto 1934.

L'effetto suggestivo del quadro fu tale che un paio di marinai di guardia in coperta, svennero dallo spavento, asserendo addirittura di aver visto il fantasma del grande condottiero. Questo episodio e molti altri sono stati magistralmente raccontati da Sergio Nesi, imbarcato sull’Incrociatore Montecuccoli con l’incarico di direttore del tiro contraereo fino a luglio 1943, nel suo romanzo “Un Alcione dalle Ali Spezzate, il volo”.

Il suggello alla leggenda del fantasma di Montecuccoli che protegge l’incrociatore dalle insidie delle missioni di guerra nel Mediterraneo, tuttavia, si ebbe il 15 giugno 1942, durante la battaglia di Pantelleria. Infatti, il solo colpo di artiglieria che raggiunse l’Incrociatore, attraversò il quadrato ufficiali, seminando diversi fori di scheggia. Una di queste schegge andò proprio ad impattare sul quadro del condottiero. La  goliardica storiella del fantasma di Montecuccoli entrò a pieno titolo nella tradizione.