18 ottobre 2012 16.29

Le tre sessioni di lavoro del Regional Seapower Symposium di Venezia si sono appena concluse con le considerazioni finali dei rispettivi moderatori, in attesa di assistere all’intervento del Ministro della Difesa previsto per oggi pomeriggio. Il tema di questa nona edizione del Simposio, riguardante l’evolversi del ruolo delle marine moderne, è stato analizzato sotto tre aspetti, corrispondenti a tre sessioni distribuite tra ieri e oggi.

La prima sessione, moderata dal Capo della Marina statunitense, ha approfondito l’influenza delle missioni più recenti sui criteri di costruzione delle ultime navi militari, ed ha visto esporre le testimonianze delle marine di Germania, Grecia, Olanda e Regno Unito insieme a quelle del Comando Marittimo Alleato di Napoli e di Fincantieri.

La sessione successiva, moderata dal Capo della Marina portoghese, ha cercato di evidenziare le sfide e le opportunità derivanti dall’interazione tra marine e altre amministrazioni in ottica inter-agenzia, traendo spunto dalle opinioni dei rappresentanti delle marine di Belgio, Croazia, Georgia e Spagna, integrate da quelle della Guardia Costiera italiana e della Direzione Generale MARE della Commissione Europea.

L’ultima sessione, moderata dal Capo della Marina francese, ha infine esplorato i nuovi strumenti normativi e capacità informative a disposizione delle marine per contribuire alla sicurezza marittima al di là delle operazioni più puramente militari, grazie ai punti di vista delle marine di Turchia, Brasile e Marocco e quelli  del Ministero degli Affari Esteri italiano, dello Staff Militare dell’Unione Europea, della Guardia Costiera USA e della International Maritime Organization.

Nel corso della giornata è stata ufficializzata l’adesione della Marina del Sud Africa al sistema internazionale di scambio dati T-RMN (Trans-Regional Maritime Network), che collega il sistema V-RMTC impiegato nel Mediterraneo e Mar Nero a quelli utilizzati da Brasile e Singapore, che coprono gran parte dell’Oceano Atlantico e di quello Indiano orientale e Pacifico occidentale. Con il Sud Africa, che si affaccia su due oceani, si aggiunge un altro importante tassello nella monitorizzazione del traffico marittimo mondiale.

18 OTT 2012 - GAL