Dal 1959 la Marina Militare assicura la presenza navale continua nelle acque internazionali dello Stretto di Sicilia interessate maggiormente alle attività di pesca delle flotte pescherecce siciliane.

La Vigilanza Pesca (Vi.Pe.) ha il compito di assicurare il libero esercizio dell’attività di pesca dai pescherecci nazionali, in acque internazionali, nel pieno rispetto delle leggi nazionali vigenti.

Le navi della Marina esercitano le funzioni di Polizia Giudiziaria, riconosciuta ai Comandanti delle navi da Guerra in acque internazionali. Le aree di gravitazione dei pescherecci, in relazione alla loro pescosità, sono mediamente porzioni di alto mare prospicienti alle coste tunisine e libiche.

Alla ViPe partecipa una nave, in genere un pattugliatore d'altura, continuativamente in mare, che assicura la sorveglianza dell’intera area di operazioni posta nello Stretto di Sicilia, tra le Isole Pelagie e la Tunisia.

L’area sottoposta al pattugliamento delle navi è pari a circa 33.000 miglia quadrate. È un’area di mare vastissima, che equivale a circa un terzo della superficie della penisola italiana, in cui è fondamentale l’impiego degli elicotteri imbarcati per estendere il raggio d’azione dei nostri pattugliatori.

Essi si alternano per periodi che vanno da dieci a quattordici giorni di mare.

I rapporti in mare sono sempre improntati alla collaborazione; ogni giorno le navi della Marina contattano i pescherecci nazionali e i mercantili in transito nell’area di vigilanza, accertandosi che non vi siano problematiche e intervenendo quando richiesto o necessario in supporto tecnico, sanitario o di altro genere.