Il Gruppo Operativo Subacquei si avvale di mezzi e apparecchiature ad alto contenuto tecnologico che consentono il più ampio spettro d'azione nel campo subacqueo mantenendo tutte quelle capacità operative che costituiscono la peculiarità  dei Reparti Subacquei della Marina.  Le più sofisticate sono in dotazione a nave Anteo, in qualità di Nave destinata all'appoggio di tutte le attività subacquee più complesse, ha in dotazione mezzi quali l'SRV300 (Submarine Rescue Vehicle), l'A.D.S. (Atmospheric Diving System), la campana di salvataggio McCann ed un sistema integrato che rende possibile immersioni con la tecnica dell'intervento e della saturazione.

  • L'SRV 300 è un minisommergibile molto simile ad un batiscafo pilotato da un ufficiale coadiuvato da un copilota ed un assistente tutti provenienti dalla categoria Palombari ed è utilizzato durante le operazioni di soccorso a sommergibili in avaria sul fondo per collegarsi al portellone del sommergibile e permettere il salvataggio del personale;  raggiunge una quota massima di 300 metri ed è dotato, oltre al dispositivo per unirsi al sommergibile, di due bracci manipolatori che costituiscono un ulteriore capacità nelle operazioni di recupero.
  • Lo scafandro rigido articolato A.D.S. è simile ad un'armatura subacquea  futuristica dotata di propulsori nella quale entra un palombaro, può raggiungere la profondità di 300 m senza sottoporre il corpo umano agli effetti della pressione idrostatica e permette l'effettuazione di lavori subacquei di vario genere in autonomia e sicurezza. Unico nel suo genere, l'A.D.S. è un sistema che unisce l'esperienza centenaria della Marina nell'impiego di scafandri presso resistenti, all'impiego di soluzioni ad altissimo livello tecnologico.
  • La campana di salvataggio McCann permette, come l'SRV300, ma con procedure d'impiego differenti, il salvataggio dei membri dell'equipaggio di sommergibili sinistrati fino alla quota di 120 metri.
  • Le tecniche della saturazione e dell'intervento permettono di effettuare immersioni fino alla massima quota di 250 metri e vengono condotte grazie ad "habitat" nei quali gli operatori vivono per diversi giorni effettuando discese sul fondo per condurre i lavori (anche diverse ore di immersione) mediante campane subacquee collegate all'unità dalle quali, una volta raggiunto il fondo, fuoriescono.
  • Eccezionali capacità ispettive e lavorative sono fornite dalle diverse tipologie di R.O.V. (Remoted Operated Vehicle) in dotazione al G.O.S. che consentono di sostituire l'uomo nelle immersioni a carattere eccezionale dove è richiesto, per esempio, di investigare un ordigno esplosivo prima di inviarvi l'operatore subacqueo o di raggiungere la considerevole profondità di 2.000 metri per poter ispezionare e raccogliere, tramite modernissimi bracci manipolatori, qualsiasi tipologia di oggetto.
  • Oltre alle attrezzature precedentemente citate, i palombari del G.O.S. impiegano numerosi sistemi per immersione autonoma che spaziano dai rebreather a miscela elio/ossigeno ai sistemi per l'immersione in acque contaminate e consentono di svolgere qualsiasi tipologia di lavoro subacqueo fino alla profondità massima di 80 metri.