Marina Militare

Le parole del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino

10 giugno 2025 Redazione del Notiziario della Marina online

Giornata della Marina 2025. Genova celebra l’impresa di Premuda del 10 giugno 1918 e accoglie Nave Vespucci al termine del Tour mondiale e Tour mediterraneo.
Alla presenza del Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del ministro della difesa on. Guido Crosetto e di alte cariche istituzionali e militari, l’evento è stato un grande omaggio alle donne e agli uomini della Marina, protagonisti silenziosi nel Servizio quotidiano al Paese.

Queste le parole del Capo di Stato Maggiore della Marina, ammiraglio di squadra Enrico Credendino:

"Tradizionalmente la Giornata della Marina non celebra la ricorrenza della costituzione della Forza Armata, di cui quest'anno ricorre il nostro 164 anniversario, ma una delle gloriose azioni della sua Storia e, in particolare, quella di Premuda del 10 giugno 1918, quando due motoscafi armati siluranti - i famosi MAS -, al comando del capitano di corvetta Luigi Rizzo e dal guardiamarina Giuseppe Aonzo, sorpresero la squadra da battaglia austriaca, affondando la corazzata Santo Stefano e segnando il tracollo morale delle forze austroungariche.

L'azione di Premuda fu il frutto di una strategia lungimirante della Marina nella scelta di mezzi assolutamente innovativi e delle relative tattiche di impiego. I suoi protagonisti furono lucidi e fermi nelle decisioni, sostenuti da coraggio, passione e senso del dovere che portano il cuore oltre l'ostacolo.

Coraggio, passione e senso del dovere furono protagonisti anche il 19 dicembre 1941, quando sei uomini della Regia Marina guidati dal tenente di vascello Durand de La Penne, a cavallo di tre mezzi d'assalto subacquei, forzarono il porto nemico di Alessandria d'Egitto, affondando le corazzate Queen Elisabeth e Valiant.

Voglio ricordare anche quell'azione per l'importanza dell'iconico dialogo tra il tenente di vascello Luigi Durand de La Penne e il capo palombaro Emilio Bianchi, mentre si accingevano a compiere l'impresa, a bordo di un siluro a lenta corsa come quello che abbiamo qui davanti a noi:

"Come va Bianchi?" "Bene comandante"

"Hai paura Bianchi?" "Si comandante"

"Anche io. Bene, andiamo"

Gli eroi di Premuda, di Alessandria e delle tante missioni altrettanto delicate condotte dalla nostra Marina, sono stati capaci di affrontare e gestire il rischio e la paura, attraverso la determinazione e fiducia nelle proprie capacità, spinti dalla passione e dal senso del dovere, dal desiderio di fare qualcosa di importante per il Paese attraverso un'azione tattica dal grande valore strategico.

Ecco dunque la formula magica delle grandi imprese e dei successi quotidiani, elemento centrale della Giornata della Marina: coraggio, passione e senso del dovere nella sua più ampia accezione, che include il sacrificarsi per gli altri e per il Paese.

E' la formula che ha reso possibile anche l'impresa appena compiuta da nave Vespucci.

Guardando la nave, qui davanti a noi, il pensiero corre al momento della sua partenza da Genova due anni fa, alle tante sfide da affrontare e alle grandi responsabilità che avevamo assunto nell'avviare un viaggio che definirei estremo, e che ha richiesto l'impegno di tutta la Marina, nelle sue varie articolazioni.

Sono molteplici gli elementi di complessità di questa Campagna: staccarsi dai propri cari per due anni, toccare 53 porti in 32 Paesi di cinque continenti, navigare per oltre 49.000 miglia nautiche, con una nave di 94 anni, anche nei posti più impervi del pianeta come Capo Horn, assicurare il supporto tecnico e logistico in ogni porto e fare una sosta manutentiva di oltre 4 mesi in Argentina, curare l'efficienza fisica e morale di un equipaggio sottoposto a un grandissimo sacrificio, e tanto altro.

Oltre un milione e 200 mila persone sono salite a bordo del Vespucci e hanno visitato il Villaggio Italia  in tutto il mondo e oltre un miliardo e 300 milioni di persone hanno visualizzato i social dedicati a questa Campagna. Sono numeri impressionanti, che danno il senso della magnitudine di questa impresa senza precedenti, ispirata dalla visione del sig. Ministro della Difesa e rivelatasi una pietra miliare per la proiezione del nostro Sistema Paese all'estero, suscitando l'ammirazione delle Marine di tutto il mondo.

All'equipaggio del Vespucci e alle loro famiglie va il mio grazie più sentito, perché è da loro che sono arrivati i “venti favorevoli" necessari per compiere l'impresa.

Dedico un pensiero commosso alla memoria del capitano di corvetta Daniele Marino, il medico di bordo scomparso in Brasile in un tragico incidente stradale mentre era in libera uscita.

Abbracciando il rientro del Vespucci, ci rivolgiamo a tutte le unità e i reparti che rientrano dalle missioni che ci consentono di essere presenti, dove serve e quando serve. Ogni giorno abbiamo in attività una media di 30 navi e relativi gruppi di volo, due sottomarini e compagnie della forza anfibia, che operano in tutti i quadranti del globo per tutelare gli interessi del nostro Paese, la cui sicurezza e prosperità sono fortemente legate al mare, nell'ambito di uno scenario che vede il Mediterraneo sempre più condizionato dalle dinamiche che insistono nei grandi spazi marittimi del pianeta, dall'Indo-pacifico all'Atlantico, sino all'Artico.

In sintesi, un Mediterraneo sempre più globale, come gia' richiamato dal signor ministro della Difesa.

Oggi, più che mai, prontezza, versatilità, flessibilità di impiego e interoperabilità, che caratterizzano il nostro strumento marittimo, sono fattori determinanti per essere rilevanti in un contesto caratterizzato da competizione, incertezza e una rapidità nei cambiamenti senza precedenti.

Per essere proattivi e anticipare gli eventi, piuttosto che rincorrerli, abbiamo messo in atto un vero e proprio cambio di mentalità nell'approntamento dello strumento, accelerando la sperimentazione di alcune capacità e l'adattamento di altre, esplorando ogni utile forma di sinergia con l'industria, affinché ciò che progettiamo e realizziamo possa recepire, in modo adattivo, le esigenze dettate dai trend e dai ritorni dal campo.

In tal senso, ad esempio, il Polo Nazionale della Dimensione Subacquea, nato per rispondere alle sfide dell'underwater, ha già avviato molteplici progetti di ricerca e sviluppo di elevato interesse tecnologico e operativo e, in poco più di un anno di vita, ha coinvolto attivamente oltre 90 tra università, imprese e centri di ricerca.

Già dal prossimo anno avremo i primi dimostratori.

Sul piano organizzativo, nell'auspicio che possano presto prendere corpo misure per ringiovanire i ranghi e rigenerare le forze, la Marina resta focalizzata nel concentrare le risorse sul core business, puntando all'eliminazione della burocrazia e delle consuetudini che non aggiungono valore ai processi, ma anzi li rallentano o li bloccano.

Allo stesso tempo, stiamo lavorando sul fronte del benessere organizzativo, per innalzare la qualità del lavoro attraverso una serie di attenzioni e iniziative riassunte in sette buone pratiche, divulgate attraverso un manifesto di riferimento per tutta la Forza Armata.

In un frangente così dinamico, dove la proattività è essenziale, ci siamo guardati dentro, abbiamo rifocalizzato i fattori preminenti per la gestione della complessità e del cambiamento e li abbiamo sintetizzati in un decalogo per i comandanti, per rinvigorire nella leadership lo spirito del fare insieme puntando al miglioramento continuo.

Lo straordinario viaggio del Vespucci, in fondo, è la metafora della vita di noi marinai: un viaggio difficile e impegnativo che richiede tanto sacrificio e determinazione, anche per affrontare le tempeste che inevitabilmente si incontrano nella vita, ma che rimane sempre un viaggio unico e straordinario.

Così è stato il mio viaggio in questi 45 anni in cui ho avuto l'onore e il privilegio di servire il Paese facendo parte del grande equipaggio della Marina, e sono certo che sia lo stesso anche per le tutte le donne e uomini della Forza Armata.

Concludo rivolgendomi proprio al personale militare e civile di tutti i ruoli e gradi, sottolineando che una parte eccezionale del vostro servizio risiede nella disciplina che esprimete nella quotidianità, in modo silenzioso, coinvolti con coraggio, passione e senso del dovere in quello che fate, sempre con l'indispensabile supporto delle vostre famiglie.

A tutti voi e ai vostri cari va la mia più profonda riconoscenza.

ricordatelo sempre: siamo il grande equipaggio.

Il nostro orizzonte è oltre, ci andremo insieme.

Viva la marina!

Viva le Forze Armate

Viva l'Italia!"