Marina Militare

Le tecnologie legate allo sfruttamento e alla difesa del libero accesso allo spettro elettromagnetico sono uno dei pilastri della difesa e della sicurezza marittima

20 novembre 2025 Alessandro Lentini

Negli ultimi anni, il conflitto russo-ucraino e la crisi in Medio Oriente hanno trasformato con estrema rapidità il panorama delle minacce contemporanee, tanto convenzionali quanto asimmetriche. L'impiego sempre più diffuso di missili di nuova generazione e sistemi unmanned ha modificato profondamente il modo di condurre le operazioni e di fronteggiare rischi emergenti. In questo scenario, un ruolo sempre più centrale è assunto dalle tecnologie legate allo sfruttamento e alla difesa del libero accesso allo spettro elettromagnetico, oggi considerato uno dei pilastri della difesa e della sicurezza marittima.

Lo spettro elettromagnetico, infatti, rappresenta un environment trasversale a tutti i domini operativi e costituisce un fattore abilitante essenziale per la piena espressione delle capacità della Squadra Navale. Contrastare eventuali interferenze è ormai indispensabile per assicurare efficacia, continuità e protezione alle operazioni in mare.

In questo contesto, la Marina Militare - attraverso il Comando in Capo della Squadra Navale - assicura il necessario supporto agli assetti dotati di capacità di Guerra Elettronica (GE) grazie all'impiego del laboratorio di modelling & simulation ARGO, struttura dedicata alla verifica e validazione di primo grado dei supporti operativi (le cosiddette “librerie") di GE.

Unità navali, sommergibili e velivoli della Forza Armata sono dotati di sistemi in grado di rilevare e identificare le emissioni elettromagnetiche circostanti e, qualora minacciati da missili a guida RF (radio-frequenza), di ricorrere a contromisure elettromagnetiche integrate con il lancio di chaff quale prima misura di autoprotezione. In questo quadro, il laboratorio ARGO è fondamentale per verificare che ogni libreria di GE operi correttamente sui sistemi per i quali è stata sviluppata, che riconosca con precisione i parametri delle emissioni programmate e che le contromisure associate risultino realmente efficaci. Ciò consente agli assetti di ampliare le proprie capacità di autodifesa soft-kill, complementari ai sistemi hard-kill come artiglierie e missili.

La Marina Militare è stata tra le prime al mondo a dotarsi di tali capacità, avviando nel 2018 un progetto pionieristico che oggi rappresenta un modello di riferimento per molte Marine alleate e partner. Non sorprende, quindi, che il laboratorio ARGO sia frequentemente oggetto di visite istituzionali. L'ultima in ordine di tempo è quella del 18 novembre, quando una delegazione delle Forze Armate filippine (AFP), accompagnata da rappresentanti della Società Elettronica S.p.A., ha fatto visita a CINCNAV per approfondire le attività svolte nel settore della Guerra Elettronica.

Queste iniziative si inseriscono nel quadro della consolidata collaborazione tra la Forza Armata e l'industria nazionale, contribuendo al rafforzamento del sistema Paese e supportando le attività di procurement e sviluppo tecnologico a favore della sicurezza marittima.