Il millennio che avrebbe dovuto segnare “la fine della storia", solo per citare l'analisi del politologo statunitense Francis Fukuyama, e consegnare gli uomini a un comune destino di progresso, si è rivelata un'illusione. L'equilibrio di potenza che caratterizza le relazioni internazionali è passato dal bipolarismo perfetto della Guerra Fredda, per trasformarsi poi in un unipolarismo non sostenibile che la superpotenza americana, la più imponente della storia, non ha potuto controllare da sola, nonostante un decennio di sforzi. Assistiamo oggi ad un multipolarismo che ha definitivamente infranto ogni bilanciamento internazionale, aprendo la via a revanscismi, ambizioni e revisionismi vari, vecchi magari di secoli. La storia ha dunque ripreso la sua corsa e, dopo 80 anni, ha ripresentato sui palcoscenici del vecchio Continente l'interprete principale del dramma umano per eccellenza: la guerra. Frutto (avvelenato) di attriti mai sopiti tra culture e vicende diverse, la guerra in Ucraina si ripropone col volto di sempre: distruzione e morte, naturalmente rapportate alle moltiplicate capacità odierne. Strategie che sembravano ormai rilegate nel passato, come le trincee della Grande Guerra e i “progressi" contati col metro a nastro del sarto sono tornati d'attualità, mentre le grandi avanzate e i “blitz", napoleonici o della Seconda guerra mondiale non sono che un ricordo. A ben pensarci non c'è nulla di strano. Il grande storico militare inglese Sir John Keegan aveva spiegato sin dal 1976, col suo grande Il volto della battaglia, che quando la “concentrazione di piombo" nell'aria diventa eccessiva, qualsiasi soldato cerca rifugio sotto terra. Tutto ciò non fa che riportare in primo piano il realismo della politica ponendo gli Stati, soprattutto europei, davanti a responsabilità molto precise e ineludibili.
Data questa sintetica premessa, siamo lieti di presentare ai lettori la Tesi di Master del 7° Gruppo di Lavoro (2° Sezione), dell'Istituto Superiore di Stato Maggiore Interforze (ISSMI). Il titolo dice tutto: «Il confronto militare in Ucraina e le nuove dimensioni politiche, militari e diplomatiche dello scacchiere internazionale. Quali potrebbero essere i tratti salienti di un eventuale scenario afferente il “post conflitto ucraino"? Quali le relazioni con la Federazione Russa? Come sedersi nuovamente al medesimo tavolo?». Questa tesi, nell'ambito del coinvolgimento delle Forze Armate con i Gruppi di lavoro dell'ISSMI, ha visto, tra le altre articolazioni, la partecipazione del 3° Reparto POSM (Piani, Operazioni e Strategia Marittima) dello Stato Maggiore della Marina Militare attraverso la Rivista Marittima, con le figure del direttore e del capo redattore in qualità di relatori. L'elaborato, come previsto dal Piano di studi per tutti i gruppi di lavoro, è stato poi presentato, in seduta plenaria, presso l'ISSMI nell'ambito del normale ciclo didattico dell'Istituto in presenza della Commissione esaminatrice [1].
L'elaborato (qui pubblichiamo integralmente, per motivi di spazio, solamente i Capitoli II e IV), sottopone al Lettore un quadro il più esauriente ed aggiornato possibile in merito all'ancora perdurante conflitto russo-ucraino, dando così modo a ciascuno di ricostruire in dettaglio gli avvenimenti susseguitisi tra il 24 febbraio 2022 e lo stesso mese del 2023. Ciascuno potrà così valutare gli aspetti politici, sociali e operativi di una vicenda che, non solo indirettamente, riguarda tutti.
Non si tratta, però, di un lavoro meramente compilativo. L'analisi è, infatti, viva, dinamica e costituisce il tema dominante di questo saggio. Non è una cronaca, ma un tentativo d'interpretazione degli avvenimenti e della loro probabile evoluzione.
Questa è, quindi, la chiave di lettura: un'analisi scientifica e interpretativa dei fatti secondo prospettive diverse fino alle ipotesi, a loro volta basate su criteri analitici e ambientate nell'ambito di scenari via via più approfonditi, estesi e complessi.
Si parte così dai teatri regionali, e dall'esame delle conseguenze che ricadono sul nostro Paese, per poi approdare alle dimensioni globali. Tutto ciò in funzione della susseguente valutazione in capo alle Relazioni Internazionali.
La tesi oggetto di queste poche righe di presentazione manifesta il proprio significato più profondo quando enuncia i principi di fondo e la loro dimostrazione, accompagnando, secondo un iter logico, la valutazione del quadro complessivo del fenomeno e attribuendo ad ogni soggetto politico un ruolo utile ai fini della comprensione della dimensione storica presente e di quella futura. Non mancano, inoltre, gli aspetti più strettamente operativi e approfondimenti che concorrono alla definizione della situazione complessiva.
In conclusione, l'intento di questo lavoro, lungi dal voler essere elemento bibliografico statico, è quello di fornire un quadro strategicamente ampio così da favorire gli inevitabili approfondimenti futuri in capo alle tante (e inevitabili) evoluzioni politiche, economiche e diplomatiche della crisi oggetto delle pagine che seguiranno.
Parafrasando il noto scrittore britannico J.R.R. Tolkien: nell'eterno confronto tra il bene e il male, tutti apparteniamo alla medesima storia che continua attraverso i secoli: è impensabile credere che i grandi racconti possano terminare.
Come dargli torto? Tocca in questo caso alla Rivista Marittima il compito di dare eco a quelle parole profetiche ricordando, a mo' di ammonimento, che J.R.R. Tolkien scrisse “Il Signore degli Anelli" in un periodo di dodici anni, tra il 1937 e il 1949, ovvero mentre assisteva alla Seconda guerra mondiale. Un ammonimento, quindi, che la Rivista Marittima non intende sprecare.
[1] La Commissione era composta da professori dell'Università degli Studi di Torino, in particolare: Francesco TUCCARI, professore ordinario di storia delle dottrine politiche, Dipartimento di Studi Storici; Marco DI GIOVANNI, professore associato, Dipartimento di Culture, Politica e Società: Valter Maria CORALLUZZO, professore associato, Dipartimento di Culture, Politica e Società; Ludovica POLI, professoressa associata, Dipartimento di Giurisprudenza.