Classi e sommergibili di piccolo dislocamento
Classe W

W 4




Cantiere: Armstong Whitworth, Newcastle (Gran Bretagna)
Impostazione: 20.03.1914
Varo: 11.09.1915
In servizio: 06.1916 (nella marina britannica)
Consegnato alla R.M. : 07.08.1916
Affondato: 08.1917
Radiazione: 05.01.1919
Dislocamento: in superficie: 322 t
in immersione: 480 t
Dimensioni: Lunghezza: 45,7 m
Larghezza: 5,18 m
Immersione: 2,88 m
Apparato motore: di superficie 2 motori Diesel Schneider
Potenza 760 hp (559,4 kW)
subacqueo 2 motori elettrici di propulsione CGE
Potenza 480 hp (353,3 kW)
2 eliche
Velocità:

max in superficie 13 nodi
max in immersione 8 nodi

Autonomia: in superficie 1.000 miglia a 11,5 nodi
in immersione -
Armamento: 2 tls AV da 450 mm
2 siluri da 450 mm 
1 cannone da 76/30 mm a.a. tipo Armstrong
Profondità di sicurezza: 30 m
Equipaggio: 2 ufficiali, 34 tra sottufficiali e marinai

L'unità apparteneva alla classe W. I sommergibili W 1 ÷ W 4 furono ceduti a pagamento alla R. Marina dall’Ammiragliato britannico nel 1916 per potenziare l’arma subacquea italiana in attesa che venissero immessi in servizio numerose unita tipo “F “ allora in costruzione.
Queste unita non dettero buoni risultati; difficoltose a manovrarsi e spesso soggette ad avarie ai motori termici; non ebbero in definitiva grande valore bellico.

Entrato in servizio a Brindisi nel dicembre 1916, assegnato alla 3^ Squadriglia, come unità Capo Squadriglia, il W 4, al comando del T.V. Alessandro Giaccone, espletò, unico della classe, una intensa attività operativa con frequenti missioni di agguato offensivo lungo la costa dalmata e da Cattaro a Durazzo. Nell'espletamento della sua diciannovesima missione l'unità, salpata da Brindisi il 3 agosto 1917 per portarsi in agguato alla foce del fiume Drina, non fece più ritorno alla base, probabilmente affondata a seguito di urto contro mina nelle acque fra Cattaro e Durazzo il giorno 4 agosto 1917. Nel sinistro si perse l'intero equipaggio, composto da 3 ufficiali, 5 sottufficiali e 14 sottocapi e comuni. A seguito del mancato rientro, previsto per il 16 agosto, il vice ammiraglio Camillo Corsi svolse una inchiesta, che ebbe termine con una relazione nella quale si ipotizzò la perdita dell'unità per urto contro una mina austriaca. Nonostante le minuziose ricerche effettuate nel dopoguerra presso gli archivi della Marina austriaca, nulla si poté conoscere sulla tragica fine di questa unità.