Istituita nel 2012 all'interno della Caserma "Giordano Leone" di Caperana (Chiavari), conserva apparecchiature e strumenti di comunicazione di tutte le epoche, con particolare attenzione a quelle utilizzate presso la Scuola dalla sua fondazione (1952) con lo scopo di tramandare le tradizioni e le memorie del Reparto: dagli strumenti utilizzati da Guglielmo Marconi nei suoi primi esperimenti di inizio '900, avvenuti proprio nel Golfo del Tigullio (detto appunto Golfo Marconi), al fonografo di Edison (1886) fino ai moderni apparati di telecomunicazione militare, passando attraverso le prime macchine cifranti, le radio campali dell'Esercito Italiano, le telescriventi e i sistemi satellitari.

Due sale sono dedicate ad approfondimenti particolari: una, dedicata all'Amm. Enrico Millo, ove è conservata la sciabola d'onore offerta all'eroe dalla sua città natale, Chiavari, in memoria dell'impresa dei Dardanelli insieme a cimeli appartenuti ad altri militari decorati; l'altra, intitolata ad Aldo Gastaldi "Bisagno", raccoglie calchi in gesso dell'artista Nicola Neonato, commemorativi delle vicende del partigiano genovese, in servizio presso la Caserma al momento dell'armistizio, e materiale originale del campo di prigionia di Calvari, tra cui le schede del personale detenuto nel periodo bellico e il diario del campo redatto dall'Aiutante Maggiore Ten. Filippo Zavatteri.

Museo Marinaro "Tommasino-Andreatta"

All'interno della Sala Storica della Scuola Telecomunicazioni FF.AA. è ospitato il Museo Marinaro "Tommasino-Andreatta", vasta e preziosa raccolta di oggetti e memorie della tradizione marinaresca e navale del Chiavarese, fondato nel 1997 e accresciuto nel tempo grazie alla passione e all'impegno del Comandante Ernani Andreatta. Nelle sale del Museo sono esposti numerosi strumenti nautici databili dal '500, una vasta collezione di modelli navali militari e mercantili, antichi e moderni, una ricchissima raccolta di immagini e di strumenti di lavoro originali in uso nei cantieri navali "Tappani - Gotuzzo" di Chiavari, attivi dalla metà dell'800 fino agli anni '30 del secolo scorso. Una sala di carattere etno-antropologico descrive, attraverso grandi riproduzioni pittoriche di foto originali,la vita e l'ambiente del rione Scogli di Chiavari, il vecchio borgo dei pescatori ove sorgeva il cantiere navale. Interessante la riproduzione fedele della plancia di comando di una nave, per immergersi nella realtà della navigazione anche attraverso un simulatore che ne riproduce le manovre e le sensazioni. Il tutto corredato da numerosi video descrittivi degli oggetti e della storia che essi vogliono raccontare.