L'Istituto è stato costituito a Livorno con decreto luogotenenziale n. 1571 del 26 ottobre 1916. La denominazione di Istituto Elettrotecnico e Radiotelegrafico della R. Marina (IERT) ne evidenzia i settori originari di attività. A dirigerlo, dal 1916 al 1926, fu chiamato dalla Marina Militare  Giancarlo Vallauri, professore universitario, la massima autorità all'epoca nel campo della radiotecnica.

Con il R. decreto 26 aprile 1928 il nome dell'Istituto fu cambiato in Regio Istituto Elettrotecnico e delle Comunicazioni della Marina (RIEC) ed i suoi compiti, con successivo decreto 27 luglio 1928, estesi a nuovi campi. Francesco Vecchiacchi, fondatore delle misure elettroniche (1927-1932), Nello Carrara, padre delle microonde (1932), Ugo Tiberio, inventore del "radiotelemetro" (1936), prototipo del radar italiano, sono i più noti dei numerosi, brillanti ricercatori che hanno lavorato presso il RIEC.

La seconda guerra mondiale impose dapprima il decentramento del RIEC in zona meno esposta, a Campo S. Martino (PD), quindi, dal 1 settembre 1943 la sospensione di ogni attività scientifica. In data 16 luglio 1947 l'Istituto rientrò finalmente a Livorno. Dal 1 aprile 1957 il nome fu cambiato in Istituto Radar e delle Telecomunicazioni della M.M. (MARITELERADAR), significativo dell'attività scientifica nei settori Radar, TLC e G.E., divenuti di nuovo interesse per la Marina Militare. Il foglio d'ordini 6 maggio 1960 ha intitolato l'Istituto a "Giancarlo Vallauri". La legge n. 637 del 1 ottobre 1984 ha infine costituito l'Istituto con l'attuale denominazione, ridefinendone altresì i compiti e la struttura.


IERT
Istituto Elettrotecnico e Radiotelegrafico della Regia Marina. La prima guerra mondiale stava dando la più evidente dimostrazione dell'importanza della radiotecnica, una materia in Italia poco conosciuta, quasi pionieristica, verso la quale la M.M.I. dimostrava grande interesse, tanto da mandare i suoi ufficiali a studiarla all'estero, presso le scuole di Inghilterra e di Francia.

Finalmente nel luglio 1916 la M.M.I. si decise ad istituire l'insegnamento della radiotecnica presso la R. Accademia Navale di Livorno e quattro mesi più tardi a fondare ancora a Livorno l'IERT con il compito istituzionale di contribuirne allo sviluppo con ricerche ed attività di studio. Non a caso la Marina Militare affidò la prima direzione dell'IERT al prof. Giancarlo Vallauri, professore universitario, la massima autorità all'epoca in materia. Sotto la guida del Prof. Vallauri (1916-1926) furono condotte presso l'IERT ricerche fondamentali sui triodi, detti allora "audion", e sulle trasmissioni con onde lunghe ed a grande potenza.

Le prime portarono il prof. Vallauri a formulare l'"equazione del Vallauri" che permise per la prima volta la trattazione analitica dei tubi a vuoto, fino ad allora costruiti con criteri empirici; le seconde a mettere in servizio, il 15 aprile 1923, il Centro Radiotelegrafico di Coltano (PI), la prima grande stazione transcontinentale in Italia ed una delle prime nel mondo, con un padiglione aereo od antenna dalla forma di un grande reticolo quadrilatero di 420 m per lato, sostenuto da quattro piloni uguali, ciascuno di 250 m di altezza e peso proprio di circa 80 tonn..


RIEC
Regio Istituto Elettrotecnico e delle Comunicazioni della Marina. Con il RIEC l'organizzazione dell'Istituto divenne militare. Il decreto ministeriale 27 luglio 1928 decretò infatti di affidare l'incarico di direttore, d'allora in poi, ad un ufficiale della R. Marina. Inoltre i compiti dell'Istituto, per soddisfare le richieste della Marina Militare in evoluzione con i tempi e con le necessità della nazione, furono estesi a nuovi campi.

In ogni caso i risultati conseguiti dal RIEC, dove lavorarono tra gli altri Vecchiacchi, Boella, Ruelle, Carrara, Tiberio, contribuirono alla fama dell'Istituto in tutto il mondo. Ne sono un esempio le misure elettroniche condotte da Francesco Vecchiacchi negli anni di permanenza presso il RIEC dal 1927 al 1932 che portarono tra l'altro a costruire i primi misuratori di frequenza a lettura diretta a tutt'oggi usati, la teoria delle microonde sviluppata dal prof. Carrara che usò il termine microonde, per la prima volta nella letteratura scientifica, nel marzo 1932 sulla rivista ALTA FREQUENZA, fondata dal prof. Vallauri, e lo studio del prof. Tiberio sul radar, da lui chiamato radiotelemetro, che porta la data del 27 aprile 1936.


Ugo Tiberio (inventore del "radiotelemetro")

Ugo Tiberio nacque a Campobasso il 19 agosto 1904. Laureatosi a Napoli nel 1927 in ingegneria civile, si specializzò a Roma nel 1932 in elettrotecnica. Chiamato alle arme come ufficiale di prima nomina nell'Esercito, passò nel 1936 nella Marina, quale vincitore del concorso per la nomina ad Ufficiale di complemento nel corpo delle Armi Navali. Destinato al RIEC, vi portò a termine gli studi già avviati sul radar, da lui chiamato radiotelemetro. Fu professore universitario a Livorno, Cagliari, Napoli e Pisa, dove insegnò fino al 1979, anno del collocamento a riposo per limiti di età. Morì a Livorno il 17 maggio 1980.


Radar

Il primo radiotelemetro ad onda continua modulata in frequenza, chiamato E.C.1, fu realizzato presso il RIEC nel 1936.
Ad esso seguirono nel 1937 l'E.C.1-bis e l'E.C.2, con risultati tuttavia poco soddisfacenti che portarono l'Istituto a preferire di costruire in futuro gli apparati ad impulsi sulle onde di 0,6 m (navale) ed 1,50 m (costiero).

Due prototipi siffatti furono costruiti dal RIEC nel 1939 con il nome di R.D.T.3 costiero ed E.C.3 navale, quest'ultimo modificato in E.C.3-bis nel dicembre 1940. Purtroppo le prove per valutarne l'efficienza subirono notevoli ritardi, tanto che a febbraio 1941 esse non erano ancora state eseguite.

Le pesanti perdite subite in più occasioni dalla nostra Marina, in particolare a Capo Matapan (28-29 marzo 1941), rimossero alfine gli indugi e le polemiche. Furono così costruiti nel 1943 due prototipi detti Folaga, costiero (150-300 MHz, 2-1 m), e Gufo, navale (400-750 MHz, 75-40 cm). Le prove furono eccellenti per entrambi. Furono quindi ordinati alla Marelli 150 Folaga ed alla Safar 50 Gufo. Purtroppo solo pochi esemplari realizzati furono consegnati alla Marina: alla data dell'8 settembre 1943 soltanto dodici navi militari risultavano dotate di Gufo e di queste dodici sei l'avevano montato appena un mese prima!