La storia della Scuola Sommergibili della Marina Militare inizia oltre mezzo secolo fa. Infatti, con un dispaccio dell'aprile 1940, dopo un paio d'anni di studi e progetti, venne istituita a Pola la Regia Scuola Sommergibili.

L’esigenza di avere un istituto ad hoc per la formazione e l’addestramento dei sommergibilisti emerse già agli albori della componente subacquea dalla constatazione delle peculiarità tecniche e operative dei mezzi, per la condotta dei quali si ritenne necessario far acquisire, a tutto il personale, una preparazione completa sulle apparecchiature ed i sistemi imbarcati e sulle tattiche di combattimento, nonché una particolare forma mentis.

Scelta la sede di Pola per la sua lontananza dal teatro centrale della guerra in mare, la Scuola venne istituita in un complesso di strutture rilevato dall'Aeronautica Militare ed opportunamente adattato. Si trattava di un vasto comprensorio costituito da diversi edifici dove trovavano spazio alloggi, servizi, sistemazioni didattiche, officine, in grado di ospitare centinaia di persone fra addetti ed allievi.

Alla Scuola vennero assegnati ben otto sommergibili, che costituirono il GRUPSOM 12, e un paio di navi appoggio/bersaglio. L’attività didattica iniziò nel settembre del '40 sotto il comando del Capitano di Corvetta Folco Buonamici.

L'attività addestrativa, teorica e pratica, si articolava su diverse linee: tirocini di comando, tirocini per ufficiali di SM, per ufficiali GN e Direttori di Macchina, per sottufficiali, per marinai, per timonieri orizzontali. Per questi ultimi, nel settembre del '40, si prese in considerazione l'acquisto di un certo “apparecchio tedesco per l'istruzione e l'allenamento dei timonieri agli orizzontali”, forse un antesignano del nostro allenatore d’immersione, ma del quale non si hanno ulteriori notizie.

Nel febbraio del '42 la Scuola si ampliò riorganizzandosi su due componenti: la Sezione didattica (che rimase a Pola) e la Sezione tattica (che aprì i battenti a Fiume) dove era più agevole svolgere l’attività lancistica.

Nei primi tre anni di vita la Scuola addestrò circa 700 ufficiali e oltre 5000 militari di tutti i gradi.

L’attività didattico-formativa continuò anche durante il II conflitto mondiale.

All’armistizio la Scuola Sommergibili venne spostata a Taranto ove si era ricostituito il Comando Sommergibili, riprendendo le attività nel dicembre del ’43.

A causa del Trattato di Pace, entrato in vigore il 15 settembre 1947, che imponeva il divieto di possedere sommergibili, la Scuola, insieme al sovraordinato Comando Sommergibili cessarono temporaneamente di esistere.

Al Comando Sommergibili subentrò MARISTRALSOM che ottemperò all'ingrato compito di provvedere all'affondamento o alla consegna ad altre marine dei battelli rimasti.

Anche se ufficialmente soppressa, in realtà la Scuola Sommergibili proseguì l’attività addestrativa avvalendosi dei Sommergibili Giada e Vortice.

Questi due battelli, non “ritirati” dalla Francia cui erano stati destinati in conto riparazione dei danni di guerra, con vari espedienti furono sottratti alla distruzione e classificati come “P.V.1” e “P.V.2” (Pontoni di carica veloce).

Impiegati ricorrendo a sotterfugi e camuffamenti per eludere i divieti, permisero di proseguire una seppur minima attività addestrativi, sufficiente, però, a formare i nuovi sommergibilisti.

Nel dicembre 1951, decadute le clausole più restrittive del Trattato di Pace, questi due battelli furono reintegrati ufficialmente nel naviglio dello Stato, con la loro funzione ormai soltanto addestrativa, e diedero inizio alla rinascita della componente subacquea Italiana.

Sul Giada e sul Vortice vennero addestrati gli equipaggi che, alla fine del 1954, partirono per andare ad armare, a New London (U.S.A), i sommergibili Tazzoli (ex USS Barb) e Da Vinci (ex USS Dace), prime due Unità di una serie ceduta dagli Stati Uniti alla Marina Militare nell’ambito del programma di assistenza e che, per alcuni lustri, costituirono la nostra forza subacquea.

Nel settembre ’52 venne ricostruito il Comando Sommergibili e nel 1953 anche la Scuola riprese a funzionare ufficialmente, sebbene in forma e con mezzi molto modesti. L’attività veniva svolta in un paio di stanze della Caserma Farinati di Taranto e condotta da pochissimi elementi, ex Ufficiali e Sottufficiali del Giada e del Vortice.

Si ricominciò a produrre artigianalmente testi , stampati con un vecchio ciclostile, corredandoli di disegni incollati a mano. Lavagna e gesso completavano l'arredo didattico. Questa situazione si protrasse sostanzialmente immutata per diversi anni.
E' in questo periodo, precisamente negli anni fra il '63 e il '76, che il Capitano di Fregata del Genio Navale Rio Corazzi, un uomo ricco di carica umana e di carisma ma, soprattutto, di entusiasmo, legò il suo nome alla storia della Scuola.

Forte di una non comune esperienza e preparazione, dotato di naturale talento didattico – generazioni di sommergibilisti ricordano le sue lezioni chiare e semplici, esposte sempre in maniera accattivante – credeva fermamente nell'importanza della formazione del personale e ad essa dedicava grande energia.

Già nei primi anni '60, Direttore di Macchina del Sommergibile Vortice in quel di Augusta, dopo l’orario lavorativo riuniva gli allievi in tirocinio in una bettolina ancora arroventata dal sole, dove faceva lezione per ore, mentre gli allievi prendevano appunti, in mancanza di altro, sul retro dei moduli per messaggio.

Quando, in aggiunta ad altri incarichi, gli fu affidata la direzione della Scuola Sommergibili pur nell’angustia della situazione descritta, egli la risvegliò dal torpore rassegnato in cui le precarietà l’avevano calata e le impresse nuova vitalità.
La sua dedizione ai sommergibili si estese oltre la sua permanenza alla Scuola e continuò fino alla prematura scomparsa avvenuta nel maggio del ‘79.

Nel 1983 venne aperto all’interno del Centro Addestramento della Marina Militare (Maricentadd), un Ufficio Sommergibili per formare il personale operativo ed addestrare i Team dei sommergibili che riprendevano l’attività al termine dei lunghi periodi manutentivi. I risultati conseguiti furono da subito di tale spessore che, il Centro Addestramento stesso, riconoscendo la validità e l’importanza dell’impresa, elevò in rapida successione l’Ufficio prima a Direzione e quindi a Reparto.

Nel 1984 venne infine stabilita la necessità di un potenziamento della Scuola che consentisse di fronteggiare le nuove esigenze imposte dai sofisticati battelli classe Sauro. La Scuola acquistò così una nuova dimensione, nuove strutture, e venne intitolata a nome del Capitano di Fregata Rio Corazzi.

Il processo di riassetto infrastrutturale proseguì nel 1993 con l’ala vecchia dell’attuale struttura, e contestualmente venne acquisito il modernissimo Allenatore d’Immersione, vero gioiello tecnologico.

Nel 1996 fu avviato un programma di ampliamento della struttura, integrato nel panorama delle attività discendenti dal Programma di acquisizione dei nuovi sommergibili della classe U212A, regolato da un accordo governativo esistente tra Italia e Germania e basato sul criterio di identicità dei Sommergibili e dei relativi ausili didattico/addestrativi acquisiti dalle Marine dei due Paesi.

Nel 1999 la Scuola, raccogliendo nuovamente in un unico organismo tutte le capacità di addestramento e formazione dei sommergibilisti della M.M., assume la denominazione di MARISCUOLASOM.

Oggi, inquadrata come Reparto nella struttura organizzativa del Comando delle Forze Subacquee, grazie al processo di ampliamento e modernizzazione che la Marina Militare ha affrontato in questo settore, la Scuola Sommergibili è dotata dei più avanzati ausili didattico-addestrativi e costituisce un riferimento assoluto per le forze subacquee delle Marine moderne, capace, all’occorrenza di fornire supporto formativo ed addestrativo anche a Marine di altre nazioni.