Sono rientrate in porto a Taranto la portaerei Garibaldi e la fregata Espero, al termine della loro partecipazione all' Operazione Leonte nelle acque libanesi.
A ricevere le unità a Taranto sarà il Comandante in Capo della Squadra Navale, Ammiraglio di Squadra Bruno Branciforte.
Nave Garibaldi ha assicurato le funzioni di sede di comando del Gruppo Navale Italiano che, alla guida dell'Ammiraglio di Divisone Giuseppe De Giorgi, ha realizzato lo sbarco ed il supporto logistico-sanitario di circa 1000 uomini e 156 mezzi.
Dall'8 settembre poi, dalla nave italiana sono state dirette anche le operazioni di controllo e sorveglianza delle acque libanesi condotte da una forza navale internazionale, Maritime Task Force 425, che ha permesso la rimozione del blocco navale israeliano e contribuito così alla ripresa economica del Libano e al recupero delle condizioni di normalità per la popolazione civile.
Per tale motivo, il Ministro della Difesa libanese, Elias El Murr, ha concesso all'Ammiraglio De Giorgi la Medaglia d'Argento di merito militare libanese.
La Task Force 425, al comando dell'Ammiraglio De Giorgi, costituita da unità italiane, inglesi, greche e francesi ha effettuato oltre 1000 identificazioni di navi mercantili in transito nella zona, delle quali 337 sono successivamente entrate nei porti libanesi.
La Marina Militare continua ad essere presente in area con i circa 800 Fucilieri di Marina del Reggimento San Marco e con la nave anfibia San Marco che garantisce il supporto logistico e sanitario al contingente nazionale operante a terra.
La Joint Landing Force-Lebanon (JLF-L) ha messo a disposizione i suoi assetti sanitari (livello Role 1) per intervenire a favore degli abitanti che risiedono nell'area circostante la base di Tibnin, in quanto, in zona, non esistono strutture sanitarie in grado di offrire il necessario supporto alla popolazione locale.
In queste prime settimane di permanenza nel Libano meridionale, l'equipe sanitaria ha eseguito diversi interventi visitando, medicando e seguendo il decorso delle cure mediche a favore delle persone che si sono rivolte ai nostri militari in cerca d'aiuto.
La Componente Sanitaria del contingente italiano in Libano sta svolgendo un'attività di vero e proprio pronto soccorso eseguendo numerosi tipi di intervento che vanno dalle cure per un'infiammazione cutanea, a quelle per problemi ortopedici al ginocchio fino alla medicazione, eseguita in più sedute successive, della mano ustionata di un bimbo di un anno e due mesi d'età.