20 febbraio 2014 07.38

C’è anche della poesia in quello che Marina Militare e Fondazione Rava stanno facendo in Africa, con il 30° Gruppo Navale, a sostegno delle popolazioni. E in particolare dei bambini con la missione “Trasforming children’s lives through sight”, realizzata su nave Etna dal personale specializzato dell’organizzazione umanitaria. Missione che prevede screening visivi e cure mediche con approntamento di occhiali a bambini con disturbi alla vista.

Interventi che portano a guardare fino in fondo gli occhi di un bambino che descrivono un mondo. Occhi che hanno bisogno di supporti per poter aprire quel mondo che sta davanti. Oggetti magici che permettono loro di guardarsi attorno prestando attenzione a ogni particolare, anche il più insignificante. “Molti di questi bambini – afferma il dottor Bianchi, uno dei tre optometristi di Fondazione Rava presente a bordo di nave Etna – avvertono la sensazione di apparire diversi ai nostri occhi, ma con il tempo si renderanno conto dell’importanza che avranno le lenti per loro”. Il dottor Bianchi è alla sua prima esperienza con Fondazione Rava e Marina Militare.

Ma ha sulle spalle più di dieci missioni in altre parti del mondo, tra cui il Madagascar, dove ha aperto un centro medico e uno di formazione con Giovanni Mana, altro volontario su nave Etna. Chiediamo a entrambi cosa li ha colpiti, e si capisce subito che sono abituati a esperienze di questo tipo. “Ci  teniamo invece a sottolineare un altro aspetto” dicono, “cioè l’accoglienza a bordo da parte dell’equipaggio. Ci aspettavamo un’atmosfera gentile, ma è andato tutto oltre ogni aspettativa. Abbiamo instaurato un rapporto di solida amicizia con gran parte del personale a bordo, e questa è stata la grossa sorpresa per noi”.

20 FEB 2014 - CLA
Agg. 20 FEB - NAI